Università degli Studi di Perugia
Facoltà di Economia – Sede di Terni
Corso di Laurea in Economia aziendale
Incontro/confronto su:
Il mondo è cambiato. Cambiamo l’Umbria?
(a proposito del libro “Il mondo è cambiato. Cambiamo l’Umbria” di Alberto Mossone – ed. Sabbioni) Venerdì 29 ottobre – Ore 16,30
Collescipoli - Piazza del Risorgimento n. 1
Programma
Ore 16,45: I saluti istituzionali
Ore 17,00: La tavola rotonda
con:
dott.sa Dalia Sciamannini – Presidente C.I.F. dell’Umbria
dott. Gianluca Rossi – Assessore regionale all’industria
prof. Loris L. M. Nadotti – Docente di Economia degli intermediari finanziari
prof. Sergio Sacchi (coordinatore) – Docente di Politica economica
Ore 18,15: Le domande del pubblico
Ore 18,30: La replica dell’Autore
La partecipazione è libera e gradita
Cinque proposte per avviare la ripresa dell’economia umbra
“Il mondo è cambiato. Cambiamo l’Umbria?” è il tema dell’incontro promosso e coordinato dal prof. Sergio Sacchi, docente di politica economica, , che si svolgerà presso la sede di Terni della facoltà di Economia dell’Università di Perugia, venerdì 29 alle ore 16.30.
In pratica si è trasformato in una domanda il titolo del mio ultimo libro, che raccogliendo una serie di articoli scritti negli ultimi 4 anni sui giornali locali, invitava gli umbri a fare sistema, creando quel circolo virtuoso che veda lavorare fianco a fianco attori pubblici e privati, istituzioni, associazioni di categoria, sindacati, imprese cittadini, per perseguire il bene comune e lo sviluppo della nostra comunità regionale.
Sulla crisi e sul come uscirne è in atto da tempo un dibattito molto vivace.
Ulderico Sbarra, segretario generale della Cisl, sul Corriere dell’Umbria del 23 ottobre parla di ”un’emergenza vasta e strutturale” e vede nell’Alleanza per l’Umbria l’ultima speranza per rilanciare lo sviluppo della nostra regione.
Di contro Massimo Monni, dalle colonne del Corriere dell’Umbria del 27 ottobre, disegnando un quadro molto negativo della situazione attuale “all’emergenza congiunturale va a sommarsi una conclamata debolezza strutturale, di sistema, di posizionamento produttivo ed organizzativo, di un modus operandi lento, che non programma, che non fa scelte selettive di orientamento, che non definisce priorità e risorse, sempre più lontano della esigenze del tessuto socio-economico regionale” boccia il progetto dell’Alleanza per l’Umbria perché teme che”ricalchi la stessa logica inconcludente ed elefantiaca del Patto per lo sviluppo”.
Con un suo intervento sul Messaggero del 27 ottobre, Claudio Carnieri, presidente dell’AUR evidenzia coma “la crisi di questi anni ha davvero colpito duro sull’Umbria, ben oltre i dati del PIL, della produzione di ricchezza, ben oltre i fatturati delle imprese, l’export ed i rapporti con le banche. E’ anche sul mondo del lavoro che bisogna aguzzare gli occhi perché qui si sono aggrumati processi pesanti e duri che possono condizionare profondamente tutto il futuro della comunità regionale” Per Carnieri “tende a strutturarsi in Umbria una nuova e grande questione sociale che non trova sbocco e preme drammaticamente, ovunque, sulla politica e sulle istituzioni”.
Infine la senatrice Annarita Fioroni ha promosso la creazione di forum tematici denominati “Laboratorio di idee per l’Umbria” per focalizzare punti di forza e debolezza dell’economia regionale e per elaborare proposte da mettere a disposizione delle Istituzioni, il primo dei quali si svolgerà venerdì 29 a Perugia, presso la Scuola Nazionale dell’Alimentazione.
E’ giusto organizzare convegni e tavole rotonde, scrivere interventi sulla stampa locale, comunicare con i vecchi e i nuovi media, ma credo che sia arrivato il momento in Umbria di passare dalle parole ai fatti, dalle enunciazioni alle azioni, perché il tempo non è una variabile indipendente, ma un vincolo cogente, ma soprattutto perché, come sosteneva Sbarra nell’intervento sopra citato, si sono persi 4-5 anni e “le difficoltà che si vivono oggi sono anche conseguenze dei ritardi che si sono accumulati, della mancanza di risposte, e di un progetto prima industriale e poi istituzionale”.
Personalmente mi auguro che l’Alleanza per l’Umbria proposta dalla presidente Catiuscia Marini possa riuscire laddove ha fallito il Patto per lo Sviluppo, e che, quale segnale di discontinuità, dai tavoli escano indirizzi strategici chiari, che identifichino una visione condivisa del posizionamento dell’Umbria nello scenario nazionale ed internazionale e possano costituire la base di una pianificazione strategica delle azioni da intraprendere nei prossimi 3/5 anni, definendo obiettivi, strategie, modalità operative e strumenti di controllo dell’efficacia delle stesse.
Ma intanto, per non perdere ulteriore tempo, dal mio modesto osservatorio di professionista umbro del marketing, mi permetto di individuare proposte concrete, che potrebbero essere studiate ed attuate in tempi brevi:
1.un progetto di rilancio del settore del tessile abbigliamento per riportare in Umbria le produzioni di qualità delle più prestigiose griffes nazionali ed internazionali, come già proposto nella seconda parte del mio libro “No marketing? No sviluppo “ del 2006.
2.un progetto di riposizionamento, di valorizzazione e di promozione sul mercato interno e sui mercati internazionali della ceramica artistica tradizionale umbra, come ipotizzato nella seconda parte del libro “Il mondo è cambiato Cambiamo l’Umbria”;
3.la creazione di un marchio unico per promuovere il patrimonio eno-gastronomico regionale, come proposto dalla presidente Catiuscia Marini al recente Forum distrettuale del Rotare di Terni ed un progetto per la sua promozione sia sul mercato interno che su quelli internazionali.
4.un piano strategico di valorizzazione-comunicazione-promozione istituzionale del brand “Umbria” e delle sue eccellenze più significative in Germania, paese che rimane il primo mercato di sbocco della nostra regione, nonostante abbiamo perso quote di mercato importanti a favore di altre regioni che si sono già mosse con attività di comunicazione e di promozione, per cavalcare la ripresa di quella che è tornata ad essere la locomotiva d’Europa.
Per pianificare e coordinare queste attività si dovrebbe passare a rendere finalmente pienamente operativo il nuovo Centro Estero dell’Umbria, ed utilizzare anche le risorse previste dal protocollo d’intesa tra Regione Umbria e Sistema Camerale dello scorso maggio, che prevedeva di “ attuare un innovativo piano di comunicazione turistica condiviso volto a valorizzare tutte le risorse culturali, ambientali, eno-gastronomiche, artigianali e rurali dell’Umbria nonché l’immagine complessiva della regione”.
5.Infine, se, come sostengo da tempo, un’insufficiente cultura di marketing è uno dei punti di debolezza del sistema Umbria ed uno dei freni maggiori al suo sviluppo, avendo ottenuto la disponibilità del prof. Philip Kotler, la massima autorità mondiale del marketing, a venire in Umbria a settembre 2011, proporrei di cogliere questa eccezionale occasione per organizzare un seminario di marketing rivolto ad imprenditori, manager pubblici e privati, ma anche al mondo accademico e a rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali, mirando i contenuti del seminario anche alla impostazione di un piano di marketing territoriale per la nostra regione.
Alberto Mossone
Perugia, 28 ottobre 2010