(ASI) Stamane alle 10.30 presso la sala stampa di Montecitorio, Unione Popolare ha comunicato ai giornalisti presenti il risultato della raccolta firme per la proposta di referendum che punta ad abrogare l'art 2 della Legge 1261 inerente alle indennita parlamentari. Maria Di Prato rivolgendosi al Presidente Monti nonché ai Presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, li ha esortati a intervenire in seno al Parlamento affinché la volontà popolare sia rispettata e si proceda quindi all'immediata abolizione della diaria del parlamentari.
"I referendum sappiamo che hanno un costo, mi auguro - ha aggiunto la Di Prato - che chi comanda capisca che i sacrifici son di tutti e che procedano a diminuirsi lo stipendio. Se segnali in questa direzione non ci saranno, noi continueremo anche dopo la pausa estiva a raccogliere le firme per tenere accesa la fiaccola del cambiamento. Un grazie di cuore va ad Arturo Parisi che ha già interpretato la volontà popolare e ha dichiarato il pieno sostegno a procedere dentro il Parlamento in questa direzione".
Note della Redazione
L'Unione popolare ha iniziato la raccolta firme per il Referendum contro la Casta (abrogazione art. 2 legge 1261 del 1965 ) per tagliare gli stipendi d'oro dei parlamentari. Questo referendumvuole ottenere L’abolizione della “diaria”, cioè l’articolo 2 della 1261 del 1965, la legge che regola i compensi dei parlamentari. La diaria ammonta a 3.500 euro di rimborso spese, che spettano ai parlamentari per vivere a Roma (ma lo incassa anche chi risulta già residente nella capitale)