(ASI) Calabria. Lettere in Redazione. Dopo la legittima protesta dei cittadini di Ravagnese esausti di subire l’insopportabile fetore del depuratore di quella zona e le quotidiane, innumerevoli e giuste, rimostranze che giungono da migliaia di reggini di qualsiasi zona della città, nessuna esclusa, i quali, nonostante il pagamento di tasse salatissime per il servizio idrico, si ritrovano con i rubinetti delle abitazioni desolatamente vuoti e asciutti, adesso siamo costretti a segnalare il gravissimo calvario che stanno subendo i cittadini di Catona in questa torrida e infuocata estate dell’anno 2012.
Un’estate che i cittadini e i frequentatori di Catona non dimenticheranno facilmente per una situazione, a dir poco sconcertante, che sta provocando seri danni alla popolazione e all’economia locale.
Infatti, i cittadini di Catona e i tanti habitué delle spiagge e dei lidi della zona, nonostante l’asfissiante calura estiva, non possono, da molti giorni, minimamente avvicinarsi al mare poichè non è possibile azzardare un bagno nelle acque del mare che era storicamente pulito e accattivante.
La causa di questa situazione indecente e vergognosa è legata al guasto e all’inattività, addirittura causa abbandono, del depuratore di Concessa. Un depuratore che, soltanto qualche settimana fa, proprio a causa del suo stato di inattività e di totale abbandono certificato dalle autorità preposte, dopo un puntuale sopralluogo, è stato posto sotto sequestro dalla Guardia Costiera d’intesa con la Procura della Repubblica. Ci troviamo, evidentemente, di fronte ad un vero e proprio attentato alla salute pubblica.
A seguito dell’intervento della Magistratura il sindaco Arena aveva promesso un rapido e risolutivo intervento per rimettere in funzione il depuratore di Concessa.
Purtroppo, come siamo ormai abituati, le promesse di Arena si sono rivelate classiche “promesse da marinaio” che, però, hanno la cinica aggravante di provocare un disastro sociale sia ai bagnanti e ai turisti che frequentano Catona, sia agli operatori economici che aspettano la stagione estiva per lavorare e, oggi più che mai, per sopravvivere.
A tutt’oggi il depuratore di Concessa continua a scaricare fogna a cielo aperto nel torrente Catona e dal torrente la melma nera e nauseabonda va a finire direttamente nelle acque del mare della medesima località. Uno spettacolo imbarazzante che provoca una situazione insostenibile e inaccettabile.
Un mare tradizionalmente limpido e meta di migliaia di famiglie di Catona, e non solo, è assolutamente off-limits.
Nel denunciare questa situazione indecorosa, d’intesa con i dirigenti della sezione dei Comunisti Italiani di Catona e con i numerosi cittadini e imprenditori che ci hanno sollecitato ad intervenire pubblicamente, preannunciamo che, nel caso non si dovesse provvedere ad intervenire rapidamente, organizzeremo una specifica manifestazione di protesta poiché è inammissibile che il mare di Catona, per specifiche responsabilità soggettive coniugate ad incuria e menefreghismo, si debba trasformare in una mega-discarica a cielo aperto.
Il grido d’allarme è serissimo e merita interventi immediati. Non c’è più tempo da perdere poiché vi è ancora mezza stagione estiva da salvare sia per la balneazione dei cittadini che per l’economia locale.
IL SEGRETARIO CITTADINO DEL PdCI DI REGGIO CALABRIA Ivan Tripodi