(ASI) "I dati sulla disoccupazione pubblicati oggi dall'Istat e Eurostat sono conseguenza di politiche di austerità autodistruttive nell'area Euro. La crescita e, conseguentemente, l'arresto dell'emorragia di lavoro è impossibile nel quadro vigente di finanza pubblica".
Lo scrive in un comunicato Stefano Fassina, responsabile economia e lavoro per Pd aggiungendo:"La prima e necessaria misura per ridurre la recessione e gli inevitabili effetti negativi sul lavoro è l'allentamento della morsa del rigore per sostenere la domanda aggregata. Sono fondamentali le riforme nell'area euro: garanzia comune per i depositi bancari, utilizzo del Fondo Salva Stati per sostenere le banche in difficoltà, project bonds, redemption fund, tassa sulle transazioni finanziarie. Ma l'involuzione economica e democratica corre veloce. Sono urgenti interventi nazionali. Come ripetiamo da mesi, va ricontrattato con la Commissione Europea l'impegno irresponsabilmente assunto dal governo Berlusconi per il pareggio di bilancio nel 2013, comunque irraggiungibile. Va allentato il Patto di Stabilità Interno di un punto percentuale di Pil per consentire ai Comuni di far ripartire gli investimenti immediatamente cantierabili. Va rinviato l'aumento dell'Iva e vanno dedicate le risorse recuperate dalla spending review per finanziare le pensioni dei lavoratori e lavoratrici esodate o in contribuzione volontaria e per alimentare le politiche sociali decimate dalle manovre del governo Berlusconi. Lo spread sale a causa della recessione in corso e prevista, oltre che per le scelte sbagliate imposte dai conservatori tedeschi all'euro zona. In assenza di un allentamento delle manovre pro-cicliche avremo aggravamento della recessione, maggiore disoccupazione e allontanamento degli obiettivi di finanza pubblica. E, inevitabilmente, spinte disgregative sempre più forti per l'euro e involuzione democratica".
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