(ASI) Il 4 maggio, in serata, si è svolta la conferenza “Donna e azione”, presso il Bivacco, la sede della comunità di CasaPound della città di Padova. Il tema, oltreché nettamente interessante, offriva una panoramica del tutto differente del ruolo della donna in un'associazione non partitica come CasaPound.
Difatti, se possiamo intendere il potente scherzo giocato dalla disinformazione mediatica, nonché dalla satira, è chiaro che la testimonianza viva e vissuta non possa che esser raccontata direttamente dalla donna, in qualsiasi tipo di associazione. E proprio per non incappare negli stereotipi creati ad arte dalla propaganda, si dovrebbe verificare maggiormente la certezza delle informazioni ed il loro tenore.
Sono intervenute nell'interessantissimo dibattito, per l'occasione, le rappresentanti della comunità padovana Sofia e Ludovica. Per l'Emilia Romagna ha preso la parola Alessia, rappresentante a tutto tondo del forlivese e dj di Radio Bandiera Nera.
Alessia si è soffermata sulla sua esperienza di militanza in una comunità come CasaPound, e sul significato dell'azione quotidiana. Si può apprendere una scala valoriale completamente diversa da quella dell'immaginario collettivo (ripetiamo, forzatamente costruita ad arte, che vede certe associazioni solo come razziste e xenofobe), dove l'impegno è assiduo e costante, la creazione di spazi alternativi è un obiettivo certo e le accuse di nostalgia, nonostante il manifesto credo politico mai nascosto dalla creazione del sodalizio.
La capacità poi di CasaPound di essersi stratificata nella società, ha portato alla creazione di strutture coinvolgenti la gioventù (si pensi al Blocco Studentesco), ad una propria Radio (Radio Bandiera Nera, spazio per nulla scontato, in quanto pochi partiti ed associazioni che hanno una visione simile hanno uno strumento mediatico simile proprio), a progetti di volontariato, ecologisti, proposte di legge che attraversano ogni campo sino a quello della maternità.
Sulle proposte riguardanti l'ambiente e l'ecologia, si è soffermata invece Ludovica, responsabile de “La foresta che avanza” per Padova e provincia. Il fatto che CasaPound abbia una struttura interna in prima linea contro la deforestazione, l'ecologia e a favore l'ambiente e che abbia preso parte a raccolte firma, iniziative contro disboscamenti o cementificazioni di aree storiche, è a dimostrazione di una coscienza che va al di là del mero sodalizio, bensì va a raccolta delle migliori istanze per preservare il territorio circostante, per garantire ai cittadini e ai loro figli un futuro migliore. Ricordiamo anche che i volontari di CasaPound sono stati in prima linea durante le alluvioni in Veneto, Toscana e Liguria e per la ricostruzione dopo il disastro de l'Aquila. Inizialmente visti con sospetto, i militanti sono stati ringraziati, lodati e invitati a collaborare sempre maggiormente per il raggiungimento di un amore collettivo per il territorio. Braccia nude a volte contro fango ingerente, non certo escavatori o guanti bianchi.
Sofia, rappresentante di “Tempo di essere madri”, ha esplicato nella pratica in cosa consista il progetto di legge avente tale nome. Se fosse applicabile, sarebbe un vantaggio sia per il datore di lavoro che per il lavoratore, visti gli sgravi fiscali previsti e la possibilità di passare a da full a part – time con l'intervento dello Stato, per la crescita sana dei propri figli. Vista l'impossibilità della raccolta firme nella sola provincia di Padova, si è pensato di proporre la legge attraverso i consigli comunali e provinciali, per un nuovo umanesimo del lavoro. Staremo a vedere, non tanto per la volontà di CasaPound, bensì delle amministrazioni.
Lo spazio finale è stato riservato al dibattito. Le domande si sono concentrate sulla visione del mondo della donna dell'Associazione, e sul pensiero delle “quote rosa”.
E' emerso che la donna di CP è assolutamente paritetica all'uomo, il che non vuol dire affatto “pari opportunità”, abominio ideologico post – moderno. Il significato è che la militante di CP ha le stesse responsabilità di un uomo, i suoi stessi compiti, lo stesso modo di organizzare le attività, in piena fratellanza ed unione. La donna militante è al di fuori delle meschinità della società odierna, dove nella politica stretta, così come nello spettacolo la carriera è purtroppo favorita da elementi di bassa leva come il corpo, e rifiuta la concessione delle “quote rosa”. Non ci sono regali di questo tipo, nella società.
In ultima, la platea ha potuto apprendere come una associazione democratica come l'ANPI, nella fattispecie di Reggio nell'Emilia, abbia invitato i sindaci e i consiglieri comunali a non concedere spazi ad associazioni razziste e xenofobe come CasaPound. Se fossero stati presenti alla serata, forse, i compilatori di tale documento, si sarebbero ricreduti.
La partecipazione è stata da varie regioni d'Italia, simbolo che quando un incontro viene fatto in un'altra regione d'Italia, la comunità si stringe compatta.
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia
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