(ASI) “Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi” - Vittorio Arrigoni. Nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 2011 veniva crudelmente ucciso Vittorio Arrigoni in un quartiere a nord-ovest di Gaza City.
Vittorio Arrigoni era un attivista dell’International Solidarity Movement che dal 2008 si era trasferito quasi stabilmente nella Striscia di Gaza per aiutare concretamente gli abitanti e per raccontare le barbarie quotidiane che il popolo palestinese subisce.
Aveva rischiato più volte la vita per fare da scudo umano ai contadini palestinesi, nel confine con Israele, e ai pescatori, a poche miglia dalla costa dove è in atto il blocco israeliano. Autore di “Restiamo umani”, era corrispondente per il Manifesto e gestiva “Guerrilla Radio”, un blog molto visitato.
Il governo della Striscia di Gaza, subito dopo il ritrovamento del corpo, condannò l’assassinio e promise giustizia. Pochi giorni dopo, in un raid, le forze di sicurezza del governo, uccisero due uomini implicati nell’omicidio del giornalista italiano. Da settembre è in corso il processo contro gli assassini di Vittorio Arrigoni, detto Vik.
Fabio Polese – Agenzia Stampa Italia
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