(ASI) "La situazione è precipitata dopo la malattia del segretario Umberto Bossi". Così ha dichiarato la segretaria amministrativa della Lega, Nadia Dagrada, ai Pm milanesi e napoletani che lo scorso 3 aprile l’hanno interrogata come testimone circa il caso Belsito.
"Nelle casse del partito giravano soldi in nero- ha dichiarato Dagrada- ma solamente una volta ho assistito personalmente ad un episodio dove Balocchi (l'ex amministratore del Carroccio ndr) versò nelle casse del partito 20 milioni di lire dopo essere tornato dall'ufficio di Bossi".
Nonostante le dimissioni di Umberto Bossi da segretario al Consiglio federale, le accuse circa l'utilizzo di soldi pubblici da parte della sua famiglia sarebbero state confermate ai Pm dalla stessa Dragada. Secondo il verbale d'interrogatorio ottenuto da Reuters, la segretaria amministrativa avrebbe infatti avvalorato il contenuto delle intercettazioni telefoniche che evidenziavano il coinvolgimento della famiglia del leader storico della Lega, affermando: ” Sono stati utilizzati soldi del finanziamento pubblico destinati al partito della Lega Nord per pagare conti e per effettuare pagamenti personali in particolare della famiglia Bossi”.
Oltre ai soldi impiegati per ristrutturare la villa di Gemonio, la Dagrada avrebbe infatti testimoniato come molti dei fondi del partito siano stati utilizzati per spese private della famiglia Bossi come, ad esempio, visite mediche e macchine. “Effettivamente vi sono una serie di spese e somme di denaro provenienti dai finanziamenti pubblici erogati dallo Stato al partito della Lega Nord che non hanno nulla a che vedere con le finalità e l'attività del partito politico” ha aggiunto la segretaria durante l’interrogatorio.
Emblematico è invece l’utilizzo dei soldi pubblici usati per pagare i titoli di studio ai vari esponenti del Carroccio. “Con i soldi della Lega- continua Gagrada- sono state pagate anche le rate scolastiche ed il conseguimento della laurea di Renzo Bossi, di Rosy Mauro, vicepresidente del Senato, e del suo compagno. Per il titolo di Renzo la Lega ha pagato, per un'università privata di Londra, circa 130mila euro”.
Durissime le critiche nate in sede parlamentare dopo la vicenda che ha investito tutta la Lega Nord. Secondo Massimo Donadi, capo gruppo alla Camera per l’Italia dei Valori, di fronte a tali scandali diventa necessario un referendum popolare per abolire definitivamente i finanziamenti pubblici ai partiti. “Le inchieste sulla Lega squarciano un altro velo di ipocrisia e di malaffare- spiega Donadi - Il referendum per abolire il finanziamento pubblico presentato ieri dall’Italia dei Valori è uno stimolo per i partiti a far presto e bene una legge sulla trasparenza . Italia dei Valori ha presentato anche una proposta di legge di iniziativa popolare per accelerare i tempi e nostre proposte sono da tempo in Parlamento. I continui scandali, gli abusi e le ruberie rendono un intervento della politica indispensabile. A parole si dicono tutti d’accordo, ma ora è il momento della verità: le promesse devono diventare legge”.