Prima l’indecente pseudo-riforma delle pensioni e adesso la cancellazione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori: nel breve volgere di qualche mese il governo Monti sta tentando di annullare le principali conquiste del mondo del lavoro, ottenute dopo durissime battaglie politico-sociali e lunghissime lotte sindacali.
Un vero e proprio disegno, per molti versi anti-costituzionale, che punta alla distruzione del caposaldo della Costituzione Repubblicana che all’art. 1 riconosce la centralità, assolutamente inemendabile, del mondo del lavoro.
Pertanto, il maldestro disegno che punta a cancellare l’articolo 18, monetizzando la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, è assolutamente da respingere senza alcuna esitazione. E’, quindi, necessaria la massima unità tra tutte le forze politiche, sociali e sindacali per respingere l’assalto neo-liberista del governo Monti contro i lavoratori e il mondo del lavoro.
Ribadiamo che i diritti non si possono annullare o monetizzare. ,Siamo totalmente convinti che la battaglia per la difesa dell’articolo 18 rappresenta un punto di non ritorno. Non ci possono essere dubbi o ambiguità: si deve stare dalla parte dei diritti e dei lavoratori e si deve respingere questo malsano accanimento contro il mondo del lavoro.
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione