(ASI) Lettere in Redazione. Cosenza - “Sensibile alla notizia”. Così Carmen Lasorella lo ha definito nella prefazione del libro da Lui scritto ed intitolato “Ne è valsa la pena. Storia di un Carabiniere”.E’ il Luogotenente dei Carabinieri Giovanni Giannattasio, che nell’immediatezza ha manifestato la Sua sensibilità e il Suo sostegno al mio appello rivolto al leader Gianfranco Fini, scegliendo di essere al mio fianco nonché al fianco di quelle migliaia di giovani che attendono speranzosi di ritornare ad indossare quella divisa in cui abita lo spirito costituzionale, e di cui lo Stato li ha abusivamente spogliati.
E’ quanto si legge in una nota diramata da Filomena Falsetta, coordinatrice regionale della Sicurezza dell’area finiana Obiettivo Futuro.Il Suo nobile gesto – dichiara Falsetta – è per me motivo di incommensurabile orgoglio, non soltanto per il servizio reso per circa 40 anni alla Repubblica italiana, durante i quali il Luogotenente Giannattasio ottenne numerose onorificenze (medaglia mauriziana, nomina a Cavaliere al merito della Repubblica, Croce d’oro, Medaglia di bronzo al merito di lungo comando e Croce d’argento per anzianità al servizio militare), ma, soprattutto, perché, ancora oggi, nonostante si sia congedato, continua a mettere le sue indiscusse doti militari ed umane al servizio della collettività nazionale.Il luogotenente Giannattasio – continua Falsetta – si è rivolto anch’egli al Presidente Fini, sollecitandolo ad assumere ogni iniziativa utile ad emanare un “decreto di richiamo straordinario” per quelle migliaia di giovani Carabinieri Ausiliari posti definitivamente in congedo e senza alcuna possibilità di sviluppo di carriera nell’Arma.E fu proprio Gianfranco Fini a stringere la mano a Giovanni Giannattasio, una stretta di mano che andava ben oltre i soliti convenevoli, in quanto esprimeva quel profondo senso di stima e di apprezzamento per il prezioso lavoro svolto dal Luogotenente, e per i doveri ai quali adempieva non nel chiuso delle caserme, nonostante le dominanti Brigate Rosse di quegli anni, ma tra la gente, quelle gente che ancora oggi gli mostra segni di riconoscenza e di affetto.Credo – osserva Falsetta – che l’intervento del Luogotenente Giannattasio debba accendere il lume della riflessione nel mondo politico, ma soprattutto nelle menti dei nostri politici calabresi.Infatti, il dover assistere in Calabria, ad una domanda di impegno in difesa di quei giovani figli dello Stato proveniente da un valoroso uomo dell’Arma piuttosto che da quelle istituzioni calabresi che siedono nelle Commissioni parlamentari deputate alla Sicurezza pubblica, è, a dir poco, mortificante per la politica del nostro territorio, che assiste, inoperosa, all’azione di supplenza politica esercitata dagli uomini del Comparto Sicurezza e Difesa, che, oramai, fa le veci di quelle istituzioni che dalla propria sedia parlamentare si cimentano in sterili oratorie.Da qui la vitale esigenza – conclude la Coordinatrice regionale della Sicurezza di Obiettivo Futuro – di avviare in Calabria, un processo sinergico tra la politica e il Comparto Sicurezza e Difesa, e la nobile presa di posizione del Luogotenente Giannattasio ne è una testimonianza vigorosa.