(ASI) Napoli – Le criticità in regione Campania sono tante, e cinicamente a scadenza elettorale vengo fuori con puntualità svizzera. A parlarne è Domenico Esposito, ideologo e presidente dell’Accademia Italiana Qualità della Vita: “La realtà quotidiana della Campania descrive un quadro di sofferenza strutturale, dove il sistema dei trasporti, la sanità pubblica, l’istruzione, gli ecosistemi produttivi e l’ambiente urbano mostrano segnali evidenti di declino”.
Secondo il presidente Esposito, “la Regione Campania vive una progressiva riduzione degli standard di vivibilità, anche a causa di un contesto economico che tende a privilegiare logiche di storno di risorse economiche rispetto agli investimenti territoriali sulle emergenze”. “Tra i principali fattori di criticità - continua poi Esposito - vi è il trasporto pubblico locale: le linee EAV, Circumvesuviana e Cumana, che registrano disservizi che isolano intere aree metropolitane e rendono complesso il diritto alla mobilità. A questo si aggiunge il congestionamento automobilistico cronico della città di Napoli, con un caos medio del 36% e picchi superiori al 70% nelle ore di punta”. “In questa città – osserva Esposito – si impiegano trenta minuti per percorrere dieci chilometri e non è solo un problema di traffico, ma un indicatore di inefficienza sistemica che incide sulla produttività, sulla salute e sulla qualità della vita e sulla sua durata”. Anche la sanità, purtroppo, mostra segnali di criticità strutturale: “Per una colonscopia o un intervento di cataratta – sottolinea Esposito – si attendono mesi, talvolta pure un anno”. Sul piano ambientale e urbano, i dati sull’inquinamento restano elevati. “L’inquinamento – rimarca Domenico Esposito – non è solo una questione ecologica, è un costo sociale con effetti diretti sulla salute pubblica e di conseguenza sulla spesa sociale. Oggi in Campania il valore di rischio è troppo alto – prosegue Esposito – e ciò riduce drasticamente l’indice generale di qualità della vita”. Altro nodo cruciale è il lavoro che rappresenta la dignità dell’uomo. “Sul versante occupazione - spiega il presidente Esposito - occorrono politiche strutturali di sviluppo dei fondamentali settori produttivi che incentivino il mercato del lavoro. Ciò che notiamo, invece è che il tasso di occupazione della popolazione tra i 20-64 anni in Campania è pari al 48,4 %, circa 17,9 punti in meno rispetto alla media nazionale. Mentre il tasso di mancata partecipazione al lavoro nella stessa fascia 20-64 anni è del 32,3%, più del doppio rispetto al dato nazionale (14,8 %). Per i giovani tra i 15 e i 29 anni la situazione è ancora più critica: tasso di occupazione al 22,4% e tasso di mancata partecipazione al lavoro al 50,0 %”. “Chi parla di sviluppo o sicurezza senza includere la qualità della vita nella pianificazione pubblica, ignora la base stessa del progresso umano. È tempo di un cambio di paradigma, di una politica che torni a prendersi cura delle persone, dei giovani vittime di microcriminalità, della salute collettiva per una società più evoluta e giusta” - ha poi concluso Domenico Esposito.



