(ASI) "Oggi, mentre la premier Giorgia Meloni si affanna a difendere l'immagine del turismo italiano, continua a ignorare le difficoltà quotidiane dei cittadini. La verità è sotto gli occhi di tutti: il caro-vita morde sempre di più e il governo non offre risposte concrete".
"Secondo i dati dell'Istat, a luglio l'inflazione è aumentata dell'1,7% rispetto allo stesso mese del 2024, con una forte accelerazione dei prezzi soprattutto nel settore alimentare e dei trasporti. Secondo il Codacons, una coppia con due figli si trova così a spendere circa 761 euro in più all'anno solo per fare la spesa. Inoltre, l'OCSE denuncia una diminuzione dei salari reali in Italia del 7,5% rispetto al 2021, con aumenti salariali molto inferiori alla media europea. Nonostante questo, il governo Meloni non ha ancora introdotto un salario minimo legale, lasciando milioni di lavoratori in balìa dell'incertezza economica".
È quanto denuncia in una nota Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
"Mentre Meloni si perde in polemiche sterili e difende l'indifendibile – continua Barbera – gli italiani chiedono risposte concrete: interventi efficaci sul costo della vita, aumenti salariali reali e politiche che mettano finalmente al centro il benessere della cittadinanza".
"Il retorico richiamo agli interessi della 'Nazione', usato da Meloni per delegittimare ogni critica alle sue politiche, è una pericolosa strumentalizzazione che richiama i peggiori tempi bui della nostra storia, quando il dissenso veniva bollato come tradimento o nemico della patria. Questa scelta testimonia l'arroganza e l'intolleranza di un governo che disprezza il confronto democratico".
"Una retorica autoritaria – conclude Barbera – che non fa altro che alimentare paure e sospetti, mentre gli italiani continuano a pagare il prezzo di scelte di governo che li abbandonano. Il vero amore per la 'Nazione' si dimostra difendendo i diritti di tutti, non imponendo un'ideologia che calpesta la democrazia".



