(ASI)Lettere in Redazione Reggio Calabria - Le incredibili dichiarazioni che in queste ore esponenti grandi e piccoli del PdL stanno rilasciando in relazione alla testimonianza resa nel processo Meta dal colonnello del Ros dei carabinieri Valerio Giardina su Scopelliti e sul modello Reggio, destano grave sconcerto ed inquietudine.
Si tenta in tutti i modi di delegittimare un alto ufficiale dei carabinieri come il colonnello Giardina che ha svolto un ruolo fondamentale in diversi inchieste di mafia ed è stato tra i protagonisti dell’arresto del superlatitante Condello e di altri boss mafiosi.
Il colonnello Giardina, fino a ieri osannato da quegli stessi personaggi che oggi tentano di indicarlo al pubblico ludibrio, si è permesso di rivelare in una sede giudiziaria quello che a Reggio tutti sanno e nessuno dice. Egli si è macchiato del peccato di lesa maestà perché si è permesso di dire che nella città di Reggio Calabria esiste una lobby affaristico-mafiosa che domina sugli appalti e sulla vita della città, facendo i nomi e cognomi dei presunti responsabili a partire da quello dell’attuale governatore regionale Giuseppe Scopelliti.
Ovviamente si tratta di vicende e circostanze che dovranno essere approfondire e valutate nelle apposite sedi giudiziarie.
Ma non sarà il fiume delle dichiarazioni addomesticate pro-Scopelliti a cancellare la gravità dei fatti che vengono denunciati.
Sul piano politico è giusto e necessario evidenziare che al vertice della Regione Calabria è seduto un personaggio che non solo è plurindagato, ma che adesso compare anche nelle dichiarazioni ufficiali effettuate da un uomo delle istituzioni nel processo Meta.
Tutto ciò dovrebbe comportare un gesto che in altre realtà e per ragioni molto meno gravi avviene normalmente: le dimissioni dalla carica per poter liberamente e pienamente svolgere tutte le attività necessarie per la tutela della propria immagine.
Solo pochi giorni fa ci è giunta la notizia delle dimissioni del Presidente della Germania Cristian Wulff travolto dallo scandalo che lo ha visto coinvolto in relazione a un finanziamento a tassi di favore ottenuto da un imprenditore per costruire una casa in Bassa Sassonia. E qualche mese fa Chris Huhne, ministro dell'Ambiente britannico si è dimesso in seguito alla seguente, per gli standard britannici, "pesantissima" incriminazione: aver mentito alle autorità riguardo a una multa per eccesso di velocità nel 2003 poiché l’allora ministro avrebbe convinto la moglie ad addossarsi la colpa.
Come si vede si tratta di vicende di scarsissimo peso e importanza se paragonate alla gravità di tutto quello che riguarda il presidente Scopelliti. Ma saremmo illusi se pensassimo che in Calabria e in Italia possa vincere la normalità. Qui chi denuncia viene criminalizzato e chi è colpevole grida al complotto e fa la vittima.
Infine, noi che siamo esponenti di quella sinistra che il governatore Scopelliti nei giorni scorsi dai microfoni di una radio locale ha bollato come cialtroni, confermando anche nel linguaggio la sua ben nota arroganza e volgarità, vogliamo ancora una volta chiamarci fuori dal coro e conseguentemente esprimiamo solidarietà al Colonnello Valerio Giardina fatto oggetto di volgari attacchi e aggressioni di ogni genere da parte di vari esponenti del centrodestra reggino, calabrese e nazionale che sono contro la ndrangheta solo quando si arrestano i boss ma che si lasciano a scomposte reazioni quando le indagini toccano i rapporti tra mafia e politica.
Reggio Calabria, 22.02.2012
IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PdCI
MICHELANGELO TRIPODI
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