(ASI) Si è tenuta presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, la presentazione della proposta di legge per l'istituzione di una giornata nazionale in( memoria della tragedia dell’Arandora Star, su iniziativa dell’On. Enzo Amich.
All’evento, oltre all’On. Amich, hanno partecipato: Maria Serena Balestracci, storica; Giuseppe Conti, responsabile del Comitato Pro Vittime Arandora Star di Bardi; Maura Maffei, scrittrice. Erano presenti anche i sindaci dei comuni particolarmente colpiti dalla tragedia. Il 2 luglio 1940, il piroscafo Arandora Star, carico di internati italiani e austriaci, fu silurato da un sommergibile tedesco al largo delle coste irlandesi. L'attacco provocò la morte di 865 persone, tra cui 446 italiani che, dopo anni trascorsi nel Regno Unito, erano stati considerati «indesiderati» a causa della guerra e destinati alla deportazione in Canada.
“Vogliamo mantenere vivo il ricordo di queste persone, affinché la loro sofferenza non venga dimenticata. Come ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Matterella, vogliamo che questa memoria diventi un monito contro le guerre e un simbolo di amicizia tra i popoli. Ringrazio gli autorevoli relatori: la storica Serena Balestracci, il presidente del Comitato Pro Vittime Arandora Star di Bardi, Giuseppe Conti e la scrittrice Maura Maffei, insieme a tutti gli amministratori, studiosi ed esponenti dei comitati e dell’associazionismo locale, che sono intervenuti. Il nostro obiettivo è sottrarre ad un ingiusto oblio un fatto della nostra storia recente” - È quanto affermato dall’On. Enzo Amich.
“Le famiglie rimasero all'oscuro di questa tragedia per molto tempo. Io ho raccolto questo testimone quando ho deciso di fare la tesi di laurea su questo evento. All'epoca cercavamo informazioni e non si trovava nulla. Abbiamo fatto di tutto: documentari e tentato di riportare la memoria a Piscinisco, Pontremoli, Parma, Bardi e Borgo Val di Taro. Oggi, però, il cerchio si chiude, perché essere in Parlamento ci dà un senso di compiutezza. Siamo in debito verso queste vittime, che da molti anni aspettano di essere ricordate a livello nazionale. Dobbiamo colmare questa lacuna, perché si tratta di una tragedia transregionale e transpolitica. Dobbiamo superare le barriere ideologiche e trovare un modo di commemorare le prime 442 vittime civili della seconda guerra mondiale italiana” - È quanto affermato dalla storica Maria Serena Balestracci.
Due fratelli di mio nonno, provenienti dal comune di Picinisco, morirono nell'affondamento dell'Arandora Star. Questo lavoro ha restituito alla mia famiglia una consapevolezza di un evento che si era tramandato, ma che, come accade spesso nelle vicende familiari e in molte storie legate alla guerra, era stato riposto tra i ricordi dolorosi. Sostengo l’iniziativa di proporre una legge, anche come testimonianza familiare dell'importanza di ridare una memoria condivisa di quel sacrificio, legato anche all'emigrazione italiana in Inghilterra, una parte fondamentale della storia della nostra emigrazione. L'Arandora Star rappresenta l'episodio più tragico di un fenomeno molto più vasto, che ha coinvolto tante famiglie” - È quanto affermato dall’On. Claudio Mancini.
“Riteniamo urgente e necessario trasformare la proposta in legge effettiva, spinti anche dalle parole che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pronunciò il 2 luglio 2020, in occasione dell'ottantesimo anniversario, quando parlò di vittime innocenti di una tragedia dimenticata. Come ricorda il giornalista Gian Antonio Stella, un'identità nazionale si può costruire anche sul dolore, sulla condivisione di un lutto, sull'elaborazione collettiva di una drammatica storia comune. In questo momento storico segnato da guerre, stragi, lutti e violenze, la memoria collettiva della tragedia dell'Arandora Star, riconosciuta istituzionalmente attraverso una legge dello Stato, diventerebbe un punto di riferimento non solo per noi, ma anche per le scuole e le nuove generazioni” - È quanto affermato da Giuseppe Conti, responsabile del Comitato Pro Vittime Arandora Star di Bardi
“Sono qui in veste di parente di una vittima. Il cugino di primo grado di mia nonna, Cesare Vairo, che viveva a Londra. Era il direttore del Piccadilly Hotel e anche giornalista, lavorando come corrispondente estero per molti giornali dell'epoca. Morì il 2 luglio 1940 sulla Arandora Star e la sua salma, come quella della maggior parte degli italiani coinvolti, non fu mai identificata. Nella proposta di legge, la giornata nazionale sarà fissata, auspicabilmente, l’11 ottobre, data in cui, nel 2013, morì l'ultimo sopravvissuto, Cavalier Rando Bertoia, all'età di 93 anni. In sala sono presenti le nipoti Elena e Raffaella Bertoia, legate a Rando tramite la zia materna e al contempo nipoti di Luigi Bertoia, cugino di Rando, morto nella tragedia” - È quanto affermato dalla scrittrice Maura Maffei.