(ASI) La partecipazione della Turchia al programma Horizon Europe, il principale strumento dell’Unione Europea per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione nel periodo 2021-2027, è stata oggetto di una recente interrogazione parlamentare da parte di alcuni deputati della Lega, tra cui Anna Maria Csint, Silvia Sardone, Roberto Vannacci e Isabella Tovaglieri.
Questo programma, dotato di un budget di 95,5 miliardi di euro, mira a promuovere la transizione digitale e ambientale in Europa, oltre a rafforzare la competitività internazionale dell’Unione. Anche paesi terzi, come la Turchia, possono aderire, a condizione che rispettino i principi fondamentali dell’UE, quali democrazia, trasparenza e diritti umani.
I parlamentari della Lega hanno espresso preoccupazioni riguardo all’adesione della Turchia, sottolineando il suo sostegno a Hamas, che l’UE considera un’organizzazione terroristica dal 2003. Nonostante il coinvolgimento della Turchia in Horizon Europe, Ankara avrebbe fornito assistenza medica a membri di Hamas e ospitato rappresentanti dell’organizzazione, negando la sua natura terroristica. Secondo i deputati, ciò mette in dubbio l’affidabilità della Turchia come partner dell’Unione Europea.
Anna Maria Csint ha criticato l’apparente contraddizione nel consentire alla Turchia di beneficiare di programmi europei di rilievo, nonostante il suo sostegno attivo a Hamas, responsabile di attacchi come quello del 7 ottobre 2023 contro Israele, che ha causato oltre 1.500 vittime, inclusi 68 cittadini europei. I deputati chiedono chiarimenti su come l’UE possa garantire che i fondi destinati alla Turchia non vengano impiegati indirettamente per finanziare attività contrarie ai principi europei.
L’interrogazione rivolta alla Commissione Europea solleva tre questioni chiave: la giustificazione della partecipazione turca a Horizon Europe nonostante il sostegno a Hamas, le misure adottate per evitare l’uso inappropriato dei fondi europei e come l’UE intenda risolvere l’incoerenza tra la propria retorica e le azioni della Turchia.
La questione si inserisce in un contesto più ampio, con la Turchia che si sta progressivamente distanziando dai valori dell’Unione Europea e della NATO, di cui è membro dal 1952. Le politiche di Recep Tayyip Erdoğan, inclusi l’acquisto di sistemi missilistici S-400 dalla Russia e il continuo sostegno a Hamas, hanno alimentato le preoccupazioni degli alleati occidentali, aumentando la distanza tra Ankara e l’Occidente.
Attraverso questa interrogazione, la Lega non intende solo richiamare l’attenzione sull’uso dei fondi, ma avviare un dibattito più ampio sulla coerenza delle politiche europee. Per i deputati, il rispetto dei principi democratici e dei diritti umani deve rimanere una condizione indispensabile per l’adesione ai programmi europei.