(ASI) “La Rai, un momento unico che rievoca il tempo della socialità. Qualificare il senso del servizio pubblico, anche con il lustro di un momento di grande importanza e rilevanza all’interno della Camera dei Deputati, ha dato la gioia a tanti come me che ancora oggi si onorano di vivere in uno stato sociale, di diritto e soprattutto di grande espressione democratica. Vivere in uno stato, in un sistema e in un ordinamento che ti consente la libera espressione del tuo pensiero, è la più grande gioia che un essere umano può esternare quando ha voglia di dedicare un momento di pensiero per ciò che vive, per ciò che vede e per ciò che sente.
Le critiche al servizio pubblico televisivo sono state sempre tante; la politica, le lobby dei partiti, la sempre più frequente attenzione alla spartizione di quella che tutti ritengono essere un momento di politica di parte, oggi si sono rivelate essere molto spesso inadeguate ma soprattutto inappropriate. Uno dei più grandi traguardi che la nostra democrazia ha raggiunto e continua ad affermare nella logica della trasparenza, è il parlare, l’esprimersi, rappresentare il proprio pensiero e soprattutto esprimerlo nelle forme che si ritiene ed è il successo dell’essere umano; è il successo di tutti coloro i quali vivono nella logica del pensiero, ma è soprattutto la gioia di coloro i quali non sanno quanto piacere proverebbero ad averla coloro che non la hanno.
Desidero esprimere un profondo ringraziamento al servizio pubblico e soprattutto affermare che quel servizio continua ad essere la fonte quotidiana delle nostre informazioni. Qualcuno parla di informazioni deviate; non credo, chi vive di logica, chi vive di democrazia, chi vive di socialità, chi vive di oggettività, può unicamente e soltanto pensare che il servizio pubblico è un servizio che vive nella logica di chi lo ascolta. I media sono la nostra forza e nessuno può pensare che ci possano essere delle contaminazioni che determinano o possano determinare l’indirizzo di una notizia. La notizia, se è vera, se è reale, se è oggettiva, viene trasformata e viene trasferita nella sua oggettività e il nostro giornalismo è la fonte della trasfusione di ciò che accade nell’ottica di chi l’ascolta.
Pensare alla RAI e pensare al servizio pubblico, pensare ai media, pensare al giornalismo, pensare a tutti coloro che ogni giorno fanno informazione, significa pensare a un servizio che è la fonte di ogni nostra possibile e logica teoria democratica, perché dove c’è informazione, dove c’è attenzione alla notizia, dove c’è logica nella notizia e dove c’è oggettività nella notizia, c’è equità sociale e c’è soprattutto rispetto per coloro i quali la vivono, la subiscono, ma soprattutto la ascoltano” - È quanto affermato da Nino Carmine Cafasso, Presidente AIS (Associazione Imprese di Servizi), Giuslavorista e Consulente del Lavoro.