La decisione in questione, che sarebbe stata assunta in prima persona dal Ministro dell’Interno, dott.ssa Anna Maria Cancellieri, costituisce la conclusione, logica e naturale, di una drammatica e assurda situazione.
Molteplici inchieste della Magistratura reggina hanno limpidamente e univocamente evidenziato l’altissimo livello delle infiltrazioni della ‘ndrangheta nelle società miste del Comune e la contestuale “presenza istituzionale” delle cosche mafiose attraverso alcuni ben precisi personaggi che hanno ruoli apicali nella vita amministrativa e istituzionale della città. Proprio lo scandalo delle famigerate società miste, considerate l’esclusiva “riserva di caccia” del gotha della ‘ndrangheta reggina e il coacervo di tutti i torbidi business cittadini, rappresenta il punto di non-ritorno che necessita una rapida decisione che porti all’uscita del Comune dalle stesse.
Società miste, nelle quali, è bene ricordarlo, l’istituzione comunale si è trovata, nei fatti, socia d’affari con le cosche mafiose. Insomma, ci troviamo davanti ad una realtà che supera abbondantemente anche la più sfrenata fantasia. Si devono, inoltre, evidenziare le gravissime irregolarità di natura amministrativa e contabile che hanno prodotto l’enorme bancarotta finanziaria e morale della città.
Una situazione, quindi, che parte da lontano e sulla quale ci sono precise, puntuali e inequivocabili responsabilità politiche, amministrative e, ovviamente, di natura penale. Pertanto, valutiamo positivamente l’arrivo della Commissione d’accesso Antimafia e auspichiamo un proficuo lavoro che possa portare al rapido scioglimento del Consiglio Comunale di Reggio Calabria.