(ASI) Roma - "Con un'interrogazione depositata ieri il M5S si rivolge al Ministero della Giustizia per fare chiarezza su una serie di candidature potenzialmente collegate a interessi criminali avvenute in Provincia di Trento negli ultimi anni" .
Così in una nota la deputata M5S Stefania Ascari e il candidato M5S alla presidenza della provincia di Trento Alex Marini.
"Nel corso della XVI legislatura della Provincia Autonoma di Trento - aggiungono - la maggioranza guidata dalla Lega ha rifiutato di istituire un osservatorio sulla criminalità organizzata, presente in quasi tutte le altre Regioni italiane, e ha respinto anche la proposta di disciplinare la legislazione sui sequestri e il riutilizzo dei beni mafiosi, norma questa suggerita dalla conferenza dei presidenti delle assemblee regionali italiane. Entrambi i provvedimenti erano inoltre stati caldeggiati dal M5S e sostenuti da una vastissima platea di esperti, alcuni persino provenienti dall’area politica della maggioranza, senza però riuscire a scalfire la chiusura della destra trentina. Perché questo atteggiamento di ottuso rifiuto nei confronti di provvedimenti di semplice buonsenso? Alcuni fatti possono forse aiutare a comprendere meglio la questione. Nel corso delle elezioni provinciali del 2018, risulta che alcuni candidati, figuranti nella lista Civica Trentina a sostegno di Fugatti, intrattenessero legami d'affari oppure politici con persone poi condannate in primo grado nell'inchiesta Perfido: nello specifico i candidati Francesca Morabito e Marco Casagranda. Sempre nella stessa lista figurava anche l’ex sindaco di Frassilongo, Groff Bruno, che oggi risulta imputato per il reato 416-ter. Spostandoci alle elezioni che si svolgeranno il 22 ottobre prossimo in Trentino, si scopre che la lista di Fratelli d’Italia può fregiarsi della presenza di Tundra Friol, socia di Michele Pugliese, a sua volta coinvolto in procedimenti ex 416-bis. Va da sé che tutte queste liste sostengono il presidente uscente della Provincia Fugatti, che è poi lo stesso soggetto che ha respinto ogni tentativo di potenziare gli strumenti di lotta alla criminalità in Trentino. Detto che per chiunque vale la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva, il M5S ritiene quantomeno singolari le coincidenze registrate in tutte le vicende citate e per questo ha provveduto a depositare una serie di interrogazioni volte a fare chiarezza sulla questione, tutte a prima firma Ascari e con il contributo di Alessandro Caramiello, Andrea Quartini e Antonio Caso. Non possiamo sapere con certezza se certe scelte elettorali abbiano contribuito a determinare le decisioni di Fugatti & Co di bocciare i provvedimenti di contrasto alla criminalità organizzata, di certo tali decisioni si sono rivelate un danno per il Trentino e i trentini e un assist a tutti coloro che operano nel malaffare".