(ASI) “Le grandi sfide economiche e geopolitiche attuali impongono all’Europa di archiviare definitivamente la stagione delle politiche di austerità e dei tagli alla spesa pubblica che hanno rallentato la crescita e causato un aumento della disoccupazione.
La transizione energetica e digitale, l’avanzamento dei Brics e la crisi nell’approvvigionamento delle materie prime, impongono di plasmare un nuovo quadro normativo orientato ai criteri di flessibilità al fine di incoraggiare la ripresa e la creazione di nuovi posti di lavoro. La riforma del Patto di stabilità, pertanto, può svolgere un ruolo cruciale. È fondamentale considerare una revisione delle regole che consenta di scorporare dal computo del deficit la spesa per investimenti in progetti infrastrutturali, politiche industriali, innovazione, ricerca e sviluppo, nell’ottica di rilanciare l’occupazione e porre le basi per una crescita sostenibile a lungo termine. Come rilevato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarebbe miope chiedere ai Paesi di puntare sugli investimenti e non riconoscerne il valore. In questa fase, più che mai, serve una visione politica strategica rivolta ai prossimi 10-15 anni nell’interesse delle imprese e dei lavoratori europei”. Lo ha dichiarato in una nota, Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito al dibattito sulla riforma del Patto di stabilità.