(ASI) Al Signor Presidente Napolitano, Le scrivo in qualità di presidente dell'associazione di promozione sociale CasaPound Italia. Prendo quest’iniziativa poiché sono profondamente colpito e preoccupato da un certo clima di tensione politico-istituzionale che sembra montare in Italia.
Non La disturbo per chiederLe aiuto o solidarietà; lo faccio perché La ritengo responsabile di ciò che oggi accade.Il nostro movimento è sempre più di frequente accusato da qualcuno di essere un nemico irriducibile della democrazia. Se queste accuse avessero un fondamento di verità, potremmo affermare che il nostro presunto obiettivo sia stato centrato da altri: in Italia la democrazia è infatti scomparsa, e non certo per colpa di Cpi. Perché se alla guida della nazione mettiamo un economista attorniato di ‘tecnici’ con buone entrature nel mondo bancario e se a determinare questa scelta è la volontà dei mercati e non quella del popolo, allora la parola ‘democrazia’ risulta svuotata del significato che si è soliti attribuirle e assume quell'accezione propria di alcune passate repubbliche ‘democratiche’ dell'est Europa.Se Le scrivo, tuttavia, non è per propinarLe le nostre analisi politiche ma per esternare una preoccupazione concreta. In questi casi, la storia ce lo insegna, la perdita di sovranità nazionale coincide spesso con la restrizione degli spazi di libertà e con campagne denigratorie della minoranza politica appassionata, additata quale responsabile di ogni orrore, con l'evidente scopo di distrarre l'attenzione pubblica da ciò che accade nel Palazzo e accompagnata dall'ignobile operato degli stragisti e dei burattinai.Quello che temiamo,
Presidente, è che l'Italia venga precipitata in una nuova stagione di sangue e di manipolazioni, e che Cpi possa diventare un ottimo capro espiatorio, una vittima sacrificale perfetta da offrire alla pubblica opinione come diversivo in tempi di sovranità nazionale limitata come quelli che l’Italia sta vivendo oggi. Sentiamo odore di giro di vite, di caccia alle streghe, di punizioni esemplari, di arresti di massa, di mostri da sbattere in prima pagina. C'è puzza di provocazioni, di scoop giornalistici costruiti ad arte e di inquinamenti probatori. I segnali sono tanti e inequivocabili.L'esperienza c'insegna che in passato, negli anni settanta come negli anni ottanta e novanta, ogniqualvolta si è insediato un governo tecnico a maggioranza allargata ed ha pescato nei portafogli degli italiani qualcuno – poco importa se amico o rivale di chi governava – ha trascinato il Paese nel sangue, con provocazioni, attentati, omicidi e stragi. E al tempo stesso ha creato mostri da sbattere in prima pagina, colpevoli di comodo accusati di tutte le peggiori nefandezze. Poco importa se appartenenti ad ambienti politici o se in grado semplicemente di fare involontariamente ed infelicemente audience come Enzo Tortora.Ravvedo gli stessi sintomi inquietanti di allora, e temo per la mia gente, non solo in senso stretto ma anche in senso lato: gli italiani.In questi frangenti, la torbida storia italiana ce lo ha insegnato, qualcuno provoca per esasperare e si esaspera per scatenare qualcosa. Un qualcosa che copra come una cortina fumogena le azioni inconfessabili di certi ambienti definiti deviati. Il meccanismo è in moto.Tuttavia non si riuscirà a fare di noi delle macchiette, dei burattini da far recitare, muovendo ad arte i fili, in un teatrino precostituito.
Come noi rifiutiamo la prepotenza e la mistificazione politica, così non ci abbandoneremo a reazioni rabbiose e istintive. È per questo che i panni del bersaglio perfetto finiscono sempre per starci stretti, perché la nostra azione politica si svolge alla luce del sole e non in qualche seminterrato carbonaro come qualcuno vorrebbe. Infatti più che pernoi, siamo preoccupati per il popolo italiano che non deve più subire impunemente stragi e manipolazioni da individui e ambienti loschi e ‘deviati’ e per questo suoniamo ora il campanello d'allarme visto che altri, che dovrebbero essere teoricamente più responsabili perché soggetti istituzionali, non vedono o fanno finta di non vedere. Come fecero negli anni più sanguinosi.Vediamo se stavolta ci saranno persone di qualsiasi colore politico, nelle istituzioni, nei media, nella società, che sapranno compiere il loro dovere di cittadini e riusciranno insieme a noi a sventare il ripetersi di questi mostri che come Nosferatu continuano ad uscire dalle loro tombe in ogni notte della RepubblicaAugurandoci per il Paese un futuro migliore dell'attuale presente e da esso molto diverso, Le porgo il saluto di CasaPound Italia insieme con quest’atto di denuncia degli imperituri burattinai, confidenti nel fatto che il Suo ruolo istituzionale La spinga a schierarsi realmente e decisamente contro di essi e dalla parte della libertà, della giustizia, del bene comune, smentendo tutti coloro che la pensano altrimenti. Gianluca Iannone
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