Gli articoli parlano di regalie. Ma quali regalie? Era un Forum Economico per il quale organizzai la delegazione italiana con interventi e programma dettagliato, a cui parteciparono politici di livello nazionale ed internazionale. Il tema trattato era quello delle sanzioni e delle ricadute sull'economia italiana, con il loro effetto boomerang. Quel rapporto, che di giornalistico ha poco e di diffamatorio ha molto, sembra fatto su commissione e con obiettivi precisi. Delegittimare chi è contro le sanzioni, contro l'invio di armi e la guerra. Programmato ad orologeria e fatto uscire il giorno della manifestazione contro la guerre che ieri si è svolta in Piazza Bra. Tutto studiato a tavolino dalla regia che lo ha prodotto? Un rapporto totalmente infondato, assemblato interpretando pretestuosamente fatti e circostanze da giornalisti che si autodefiniscono indipendenti, che lavorano per una sconosciuta AgenCIA.
Per l'International Economic Yalta Forum non ho preso neppure 1 centesimo di compenso per i convegni in cui ero relatore, altro che 3.000 euro. Gli organizzatori hanno pagato o rimborsato il biglietto aereo e l'albergo ai relatori, come normalmente accade in tutto il mondo.
In segreto i russi mi avrebbero regalato un appartamento? Una notizia così segreta che fui io stesso a pubblicare quella foto su FaceBook nel 2016 ma nessun appartamento mi è stato regalato. Un amico costruttore aveva realizzato un villaggio turistico ispirato all'architettura italiana e lo aveva chiamato Villaggio Italiano. In occasione del Forum economico mi chiese di fare da testimonial per aiutarlo a promuovere le vendite e così feci. Visita al villaggio turistico e foto sui social, ma nessun regalo e nessun appartamento sulle coste della Crimea
Preoccupante è questa strumentalizzazione degli eventi per zittire ogni voce contraria al mainstream. In Italia il controllo dell'informazione è preoccupante. Secondo l'ultimo rapporto annuale del World Press Freedom Index, la classifica annuale che valuta lo stato del giornalismo e il suo grado di libertà nel mondo, l'Italia occupa la 58esima posizione. Ci superano tutte le nazioni europee ma anche Gambia e Suriname. La pubblicazione degli articoli nel giorno della manifestazione contro la guerra è forse un avvertimento di stile mafioso? Smetti di criticare l'invio di armi oppure ti demoliamo? Oppure serve per distrarre l'atte" Così in una nota Stefano Valdegamberi, Consigliere Regione del Veneto.