(ASI) "Masha Amini è morta perché il suo velo non copriva bene i capelli. È una follia anche soltanto pensarlo. Eppure è la realtà: mentre in Italia dibattiamo della Schwa per indicare il genere neutro e ci perdiamo dietro il parlare corsivo, in Iran una ragazza viene trattenuta dalla "Polizia Morale" per una ciocca di capelli e si ritrova con il cranio rotto e un edema cerebrale che lasciano intendere orribili violenze.
Oggi in Iran stanno esplodendo le tensioni, le donne si tagliano i capelli e sventolano il loro hijab, e secondo alcune fonti altre persone sarebbero morte durante i disordini e le dure repressioni. Quando questi movimenti partono dal basso, chi li suscita a proprio rischio merita ancora più rispetto e attenzione. Noi in Italia non possiamo rimanere indifferenti a quanto sta accadendo chiedo quindi a tutti i sindaci del nostro Paese di unirsi a noi nel sostenere i movimenti spontanei nati in Iran: come abbiamo fatto per Giulio Regeni, chiediamo giustizia per Masha Amini, appendiamo uno striscione fuori dai nostri Comuni e domenica 2 ottobre coloriamo simbolicamente uno dei nostri monumenti di rosa. Il cambiamento che stiamo vedendo è epocale: diamo alle donne iraniane il nostro sostegno". Così l'on. Simona Vietina, capolista al Senato per l'Emilia per "Noi Moderati" e sindaco di Tredozio (FC) e Manuela Spaggiari, Francesca Gambarini e Grazia Ruini, candidate alla Camera per "Noi Moderati".