(ASI) “Segnalo a Carlo Calenda che se la rata di dicembre del PNRR è a rischio, non è certo a causa della destra, ma dell'incapacità del governo dei sedicenti migliori che non ha realizzato ben 434 decreti attuativi.
Senza di essi i provvedimenti approvati dal Parlamento per il PNRR, e non solo, non diverranno operativi, mettendo a rischio la rata di finanziamento del prossimo semestre e l’attuazione di numerose misure, fra cui, quelle contenute nel Dl Aiuti bis, nella riforma dell’Its e del Dl Pnrr 2. Imprese e famiglie non possono aspettare, se ne occuperá il governo di centrodestra a garantirne l'operativitá. Il PNRR va riformato a fronte del caroenergia e del caro materiali come chiesto dal programma della coalizione di centrodestra e da Giorgia Meloni. Un’opzione, quella della possibilità di modifica, attivabile dalla norma europea stessa che regola il Fondo del PNRR. Chi si incensa nella litania della “competenza” dovrebbe sapere che la “messa a terra” del Piano subirà dei ritardi considerevoli a causa delle ripercussioni economiche dell'aggressione russa all’Ucraina. Chi vede il PNRR come un dogma è contro gli interessi nazionali - dichiara il responsabile Cultura e Innovazione di Fratelli d’Italia, deputato Federico Mollicone - Il sistema di monitoraggio del Pnrr non è ancora operativo, come ha denunciato Openpolis. Mancano l’anagrafica delle misure, l’avanzamento delle scadenze, i progetti finanziati e il loro impatto. La stessa Corte dei Conti ha valutato che il bando per il cloud, così come impostato, rischia di causare problematiche alla qualitá dell'infrastruttura stessa - ha continuato Mollicone - il ministero della Cultura lascia il 12,5% di decreti attuativi ancora da scrivere, il Mite il 65%, lo Sport il 65%. Nel primo trimestre il ministero per la Transizione Digitale ha emanato solo il 57% dei decreti attuativi necessari.”