(ASI) “Con lo ius scholae viene riconosciuto al sistema scolastico un ruolo fondamentale per promuovere l'integrazione. Le indicazioni nazionali del ‘curricolo’, che sono legge nazionale dello stato, parlano di educazione alla cittadinanza e alla cittadinanza attiva.
Da oltre 10 anni infatti nelle scuole si formano ragazze e ragazzi con competenze da cittadinanza, ma il lavoro e l'impegno da parte dei docenti è vanificato da un’altra legge che rende il percorso per acquisire il diritto di cittadinanza, da parte di molti nostri allievi, pieno di ostacoli. Molto bene quindi l'adozione in Commissione Affari Costituzionali della Camera del testo base: finalmente il Parlamento italiano comincerà ad affrontare una grande questione di civiltà”, è quanto dichiara in una nota Laura Scalfi, referente scuola di Azione. “Ragazze e ragazzi -prosegue- da troppo tempo attendono che venga loro riconosciuto il diritto a essere cittadini e cittadine dello Stato italiano è ora dunque necessario più che mai garantire una volontà politica forte, da parte di tutti i partiti, che possa permettere la conversione in legge del testo entro la fine della legislatura, considerati i tempi di approvazione necessari per la discussione in entrambe le camere. Questa legge -conclude Scalfi- sancisce nei fatti la centralità della scuola nei processi di inclusione e integrazione: da qui parte la grande sfida culturale di lungo periodo”.