(ASI) Questo l’appello del Popolo della Famiglia Piemonte rivolto all’indirizzo del primo cittadino di Torino. Ancora una volta l’amministrazione di Torino vorrebbe creare per la città un primato sul fronte dei cosiddetti diritti civili, insistendo nella battaglia per il riconoscimento del doppio cognome per i bambini, concepiti con utero in affitto o inseminazione artificiale, all’interno di coppie di persone dello stesso sesso.
La questione non è nuova e nemmeno stupisce. Quello che però è inaccettabile è che l’amministrazione torinese investa tempo e denaro dei cittadini tutti per costituirsi in giudizio contro la decisione del tribunale di Torino. Il 18 febbraio in Corte d’Appello si deciderà circa la legittimità amministrativa dell’atto di iscrizione del doppio cognome ad un bambino di due “madri”.
Lo Russo tenga per sé le proprie convinzioni. Non dimentichi come, data l’altissima astensione alle ultime elezioni, egli, di fatto, rappresenti solamente una parte contenuta dei cittadini torinesi. Non tenti altre manovre ideologicamente prevaricanti, volte ad equiparare le unioni civili alla famiglia costituita da un padre e da una madre.
Il Popolo della Famiglia ribadisce che questi bambini sono frutto di un desiderio e non di un diritto.
29 milioni di famiglie italiane non ricorrono a doppi cognomi ma crescono, nella difficoltà sempre crescente, figli di cui l’amministrazione cittadina e il governo italiano dovrebbero farsi carico.