(ASI) Quando la politica non tiene conto della volontà popolare, i partiti che si rendono responsabili di questa 'poca sensibilità', essi, alla fine, vengono puniti dall'elettorato. L'evoluzione-involuzione politica che sta avvenendo per l'elezione del presidente della Repubblica è assai poco edificante. Ciò dimostra, anche in questa fase, la poca considerazione che gli italiani hanno dei partiti.
Una disistima popolare verso loro che sta crescendo giorno dopo giorno. Lo dimostra la grande disaffezione manifestata anche nelle recenti supplettive politiche per il collegio di Roma dove ha votato solamente l'11% degli aventi diritto. Per cui, ci si meraviglia come mai certi esponenti politici, nelle decisioni importanti, continuino a non tenere conto della volontà popolare. Ma anche della difficile situazione che sta vivendo il Paese preso nella morsa delle restrizioni, green pass, obbligo vaccinale e crisi economica. Cosa stanno facendo i grandi elettori nella elezione del presidente della Repubblica? Dalll'inizio delle votazioni, cioè da lunedì 24 gennaio, siamo arrivati oggi alla sesta votazione. Risultato? Un nulla di fatto, i veti incrociati del centrodestra e cenrtosinistra hanno portato allo stallo. Dopo candidature bruciate, molti prospettano due soluzioni possibili: Mattarella e Draghi (mai eletto dagli italiani). Mentre il primo ha manifestato la sua indisponibilità, l'ex presidente della BCE è un personaggio divisivo. Perché lo è? Nel caso specifico ci viene in aiuto l'Articolo 87 della Costituzione*, il cui contenuto è chiaramente esplicito sin dalla prima riga: "Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale". Quindi, vi sembra che l'attuale primo Ministro rappresenti la candidatura giusta a presidente della Repubblica? Sicuralmente, per molti milioni di connazionali che hanno manifestato in tantissime città d'Italia contro la sua politica, la risposta è no! Ciò, è il risultato della netta separazione esistente tra Mario Draghi e una larga parte degli italiani a causa delle sue azioni, decisioni, dichiarazioni e misure restrittive divisive, tali da non poter rappresentare in alcun modo tutti gli italiani, giammai l'unità nazionale. Il non tenere conto da parte dei partiti della volontà di milioni d'italiani e del popolo sovrano, lo ribadiamo, essi tradirebbero di fatto quella stessa Costituzione che hanno giurato di difendere. Errare è umano, perseverare è diabolico. Perché, poi, gli italiani hanno la memoria lunga e, state certi, che chi non terrà conto della loro opinione riceverà il conto alle prossime elezioni politiche nel 2023.