I l PNRR sociale in Sicilia: programmare e spendere bene. Questo e’ l’appello  lanciato da MCL, CONFSAL e UNICOOP Sicilia.

mcisiciliano(ASI) Appello ai Distretti Socio–sanitari affinché propongano il loro interesse al recente avviso pubblico dell’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, finalizzato a programmare l’impiego delle risorse del PNRR, Missione 5 “Inclusione e Coesione”.

A lanciarlo, con un documento comune, sono il presidente regionale di Movimento Cristiano Lavoratori Sicilia, Giorgio D'Antoni, il segretario regionale di Confsal Sicilia, Cipriano Sciacca, il presidente di Unicoop Sicilia, Felice Coppolino, e il responsabile welfare e terzo settore di Mcl Sicilia, nonché responsabile del settore sociale di Unicoop Sicilia, Paolo Ragusa.

In un documento da loro prodotto, gli stessi scrivono: “Ormai quotidianamente registriamo diverse opportunità di accesso ai fondi del PNRR e riteniamo che sia importante che le istituzioni pubbliche –come anche le imprese private, a cominciare da quelle del mondo cooperativo– si facciano trovare pronte alle chiamate che arrivano dal Governo centrale e per esso anche dalla Regione Siciliana.

Per questo lanciamo un appello ai Distretti socio-sanitari, che per la verità abbiamo già trovato attenti nei primi contatti attivati, affinché gli stessi propongano il loro interesse al recente avviso pubblico (DDG  n. 2877 del 31/12/2021) dell’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, proprio finalizzato a programmare l’impiego delle risorse del PNRR, Missione 5 “Inclusione e Coesione”.

Malgrado i tempi stretti, data la scadenza del prossimo 21 Gennaio, esprimiamo l’auspico che per definire le priorità e gli interventi venga convocata da ciascun Distretto Socio-Sanitario la “Rete Territoriale per la protezione e l’inclusione sociale”, già costituita nell’ambito della programmazione dei piani di zona 2021, sollecitando a rimediare già nelle prossime ore i distretti ancora inadempienti. Ma, inoltre, invitiamo gli attori locali a mettere a sistema tutti gli interventi già pianificati in ambito distrettuale che hanno già trovato finanziamento, pensando ad azioni di welfare complementari alle politiche di investimento pubblico già attivate nei singoli territori. 

È sufficiente ricordare che a fine dello scorso anno, in rapida sequenza:

-       sono state assegnate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri agli enti locali con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti le risorse del “Fondo di sostegno ai comuni marginali”;

-    ai comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti sono stati finanziati dal Ministero dell’Interno progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di marginalizzazione e degrado sociale;

-       agli enti del Terzo settore sono stati finanziati dall’Agenzia per la Coesione Territoriale numerosi progetti di contrasto alla povertà educativa.

La programmazione del welfare territoriale non può prescindere da questa ampia dinamica, ma ciascun territorio distrettuale deve avere la capacità di mantenere una regia complessiva degli interventi di coesione sociale ed evitare di lavorare per compartimenti stagni. 

Ora, si coglie una grande vivacità dell’Assessorato regionale guidato dal Sen. Antonio Scavone che con l’avviso pubblico di acquisizione delle manifestazioni di interesse garantisce una importante regia regionale e stimola l’auspicata riflessione complessiva sulla programmazione delle risorse sociali. Così come non può passare inosservato anche il recente avviso a sportello, emanato dallo stesso Assessorato (D.D.G. n. 2875 del 30/12/2021), per il finanziamento di nuove infrastrutture materiali con finalità sociali a titolarità dei comuni.  Tutto questo in Sicilia va - riteniamo - accompagnato da un modello di sussidiarietà, tanto orizzontale quanto verticale, efficiente ed efficace.

Questo – concludono Giorgio D'Antoni, Cipriano Sciacca, Felice Coppolino e Paolo Ragusa- è il senso dell’appello che cercheremo di trasmettere e diffondere a livello locale attraverso la nostra articolata rappresentanza territoriale.”

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