(ASI) “Abbiamo letto con particolare attenzione il Piano Scuola Estate 2021, abbiamo anche guardato con interesse il sito web dedicato e molto c’è da apprezzare per il disegno complessivo del progetto e per le tante belle parole spese per delineare il perimetro del Piano. C’è solo da chiedersi, ma a questo punto riteniamo che per qualcuno sia un dettaglio, dove e quando verrà realizzato tutto ciò che è stato prospettato.”
Questa la dichiarazione del Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi nel commentare il Piano Scuola Estate 2021 emanato da qualche giorno.
“L’idea di un’apertura degli istituti scolastici nel periodo estivo non è mai dispiaciuto all’UGL Scuola ma questo avrebbe dovuto significare attivare azioni concrete e realizzabili in maniera chiara ed efficiente. Voler applicare il Piano Scuola Estate, così come è stato descritto, nella situazione esistente significa di fatto immaginare una realtà e strutturarla in funzione di ciò che deve apparire e non di ciò che deve essere”.
In sostanza l’UGL Scuola definisce il Piano preparato dal ministero “un eccellente prova di descrizione accademica di ciò che dovrebbe essere” mentre quel che ora serviva era dare un senso concreto al protrarsi dell’apertura della scuola in funzione di ciò che si è perso e di quel che occorre fare per recuperare i divari d’istruzione e socializzazione accumulatisi in questi mesi di sofferenza.
“Non è possibile immaginare una scuola, con tutte le criticità di cui siamo a conoscenza, che improvvisamente si trasformi in un perfetto meccanismo pronto ad offrire attività, collaborazioni, interventi personalizzati, strumenti e azioni d’apprendimento indiretto. Questo significa – continua Ornella Cuzzupi -solo darsi alla sciagurata arte dell’annuncismo e del voler giustificare capitoli di spesa. Non servono, in questo momento, voli pindarici e lo scimmiottamento dei vecchi “campi scuola” ammantati di prospettive sociali e culturali. Qui serve un’istituzione che sia veramente funzionale alla ripresa didattica. Qui serve prendere “crudelmente” atto di quel che si ha, individuare quei docenti che hanno lavorato poco o niente, affidargli compiti specifici di recupero, socializzazione e collaborazione con il territorio mentre, nel frattempo,si realizza tutto il necessario affinché l’anno prossimo si riprenda conuna scuola funzionalee con personale a ranghi completiper ogni ordine e grado. In questo modo la “cornice di senso” di ministeriale richiamotrova una logica. Le citazioni di illustri cantautori lasciano il tempo che trovano, adesso occorre non perder tempo e agire per evitare di trovarsi con un corpo insegnanti insufficiente, con un’edilizia scolastica al palo e con un recupero didattico e psicologico attuato alla men peggio”.