«Inqualificabili poi le parole del Governatore, che sostiene che non serve certo una laurea per vaccinare. Cosa dire, se non che il pressapochismo della politica contro cui dobbiamo combattere è un nemico ben peggiore di qualunque virus».
(ASI) Roma - «Abbiamo tentato, invano, chiedendo anche l’intervento della FNOPI, che a nostro parere avrebbe dovuto interporsi istituzionalmente per arginare questo fenomeno che, anche se nato nella Regione Veneto, perchè potrebbe ora allargarsi a livello nazionale se altre Regioni, come parrebbe che stia accadendo in Piemonte, decideranno di fare lo stesso. Apprendiamo, con estrema amarezza, che il Governatore del Veneto Zaia, nonostante le giustificate rimostranze sollevate dal mondo sindacale infermieristico e dagli ordini professionali locali, ha reso effettiva la ormai “celebre” delibera di giunta n.305/2021, pubblicandola nel Bollettino Ufficiale della Regione.
E addirittura ha pensato bene, “in compagnia” dell’Assessore alla Salute, di organizzare tanto di conferenza stampa per presentare in pompa magna quella che per noi infermieri altro non è che un grave errore.
La Regione Veneto, con questa delibera, pensa bene di voler sopperire alla carenza di personale infermieristico, assegnando agli Oss delicate funzioni sino ad oggi svolte dagli infermieri, con un semplice corso suppletivo di 300 ore. Lo abbiamo già ribadito: non ci meraviglieremmo se le maggiori contestazioni arrivassero proprio dagli stessi Operatori Socio Sanitari, le cui mansioni sono ben altre, perchè vengono caricati di responsabilità troppo gravose rispetto al loro bagaglio professionale. Affidare agli OSS, con un semplice corso di poche ore, funzioni particolarmente complesse, che di norma richiedono una diversa e specifica qualificazione professionale, significa assestare un colpo definitivo alla qualità dell'assistenza sanitaria ed alle prospettive di crescita della professione infermieristica. Lo sosteniamo con forza. Chiediamo ancora una volta, e speriamo il nostro appello questa volta non finisca nel dimenticatoio, alla FNOPI di intervenire, se non altro alla luce dell'evidente e grave pericolo che la questione Veneto diventi una questione Italia.».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Le dichiarazioni in conferenza stampa dell'assessore del Veneto ci indignano e ci fanno riflettere sulle posizioni ancora una volta pressapochiste di una politica sanitaria che a livello regionale continua ad agire in modo totalmente scollegato rispetto al Governo. Lo diciamo ancora una volta: 21 regioni, 21 sistemi sanitari diversi: dove andremo a finire? L'assessore “giustifica” l’aver reso concreto il Decreto sugli OSS, illustrando alla stampa le cifre della carenza di personale infermieristico di cui il Veneto, come altre Regioni, sta soffrendo da tempo.
Nel caso degli Operatori Socio Sanitari parliamo di figure che non hanno la qualificazione universitaria, per noi imprescindibile per poter assumere le responsabilità tipiche della professione infermieristica.
Ma come è possibile che tutto ciò accada, nel pieno di una emergenza sanitaria che ancora ci attanaglia, con gli infermieri che mancano sempre di più, e con l’esigenza opposta, che sarebbe cioè quella di creare gli strumenti contrattuali necessari per valorizzare la professione infermieristica affinchè rappresenti sempre di più un’attrattiva per i giovani? Invece di assumere infermieri, invece di spingere sempre più verso la formazione di nuove leve infermieristiche, per arrivare ad avere figure con maggiore qualificazione, in un sistema sanitario efficiente e solido, nell’interesse del cittadino, cosa facciamo? Creiamo figure ambigue, “pseudo infermierini” che nella realtà infermieri non potranno esserlo mai?
A tutto questo, continua De Palma, come se non bastasse, si sono aggiunte le parole del Governatore Zaia, che senza usare mezze misure ha liquidato il percorso della somministrazione vaccinale come tutt’altro che complesso, asserendo che “non serve certo una laurea per effettuare i vaccini da parte dei professionisti della sanità”.
Non dimentichiamo, caro Zaia, che per autorizzare i farmacisti (persone laureate) ad effettuare iniezioni intramuscolari in via temporanea, è stato necessario un provvedimento avente forza di legge (peraltro da noi contestato), e un corso specifico e dedicato.
Rispondiamo con estrema preoccupazione alle dichiarazioni citate, ma sia chiaro che noi infermieri non smetteremo mai di lottare sul campo, come non smetteremo di ammalarci di Covid e nemmeno di rimetterci la vita finchè ci sarà questa pandemia. Non saranno certo le parole del Governatore Zaia a minare il senso della nostra elevata professionalità», chiosa De Palma.