(ASI) Reggio Calabria - Il grido che si leva dalla Segreteria Regionale UGL Calabria è quello di chi ha ben chiara la grave situazione in cui versano le attività economiche nel Paese, circostanze che diventano drammatiche soprattutto per quei territori già provati da un atavico stato di depressione produttiva e carenza di posti di lavoro.
“Siamo ormai giunti all’esasperazione – afferma il Segretario Generale UGL Calabria, Ornella Cuzzupi – le manifestazioni di queste ore sono solo la punta di un gigantesco iceberg fatto di rabbia, disperazione e paura. Nella nostra Regione questa situazione ha ormai assunto l’aspetto di una tragedia, e lo diciamo senza tema di smentite. Le piccole imprese, i commercianti, gli ambulanti, i lavoratori del turismo, i ristoratori sono con l’acqua alla gola e pur comprendendo le necessità derivanti dal rischio contagio non è possibile rimandare oltre opportune azioni che devono arrivare dal Governo centrale, anche attraverso la sospensione d’iniziative costose dirottando denaro dove necessita”.
Il Segretario Regionale punta dritto al problema. “La questione adesso non è tanto ciò che dovrà esser fatto per recuperare il perduto. Il problema è cosa fare nel mentre si attende quel domani. I costi fissi, le tasse, la sopravvivenza stessa di chi non ha alcuna altra entrata sono solo alcuni tra gli elementi che necessitano di risposte immediate. I ristori così come concepiti rischiano di esasperare ulteriormente illudendosi, con un aggravio di costi da parte dello Stato, di limitare i problemi senza accorgersi invece di creare una sorta d’impietosa beffa”.
Cuzzupi sente il problema e non lo nasconde: “La nostra terra, la Calabria ma tutto il meridione in genere non può sostenersi con quanto sinora fatto. Occorrono risposte che non siano teorie e somma di inutili mancette. Si blocchino le tasse, s’intervenga sui costi fissi delle attività, sia dato un supporto vero di sopravvivenza a chi si è visto fermare il lavoro, abbiano le Regioni la possibilità di un surplus di spesa per sostenere i territori. Solo in questo modo potremo cominciare a pensare di salvare il salvabile”.
Dunque, una risposta che modifica sostanzialmente quanto fatto sinora: “Non vi sono alternative. Siamo in guerra e occorre prenderne atto. La sicurezza e la sopravvivenza devono camminare insieme e per garantire questo occorrono azioni idonee e tangibilmente reali. L’UGL è pronta a fare la sua parte, a dare il proprio contributo di idee, proposte e, se necessario, di lotta. Questo vale in special modo per la nostra terra già troppo avvilita e che rischia di piombare in un oscurantismo derivato dalla fame. Attenzione, il rischio è alto”.