(ASI) La proposta lanciata dal presidente del Codacons, Carlo Rienzi, circa la coesistenza delle lezioni in presenza e in didattica a distanza, getta le basi per una valutazione realistica del momento alla quale va però aggiunto anche il punto di vista del personale docente chiamato direttamente in causa.
La posizione del Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, su tale argomento è chiara: “Riteniamo molto concreta la proposta lanciata dal Codacons sulla opportunità di lasciar decidere alle famiglie la possibilità di scelta tra le due didattiche che, obiettivamente, possono coesistere. Il discorso però va allargato anche al personale scolastico a cui occorre lasciar lo spazio per una decisione in tal senso”.
In pratica, il Segretario Nazionale, ritiene che una simile delicata e, per molti versi, risolutiva scelta debba, per forza di cose, passare attraverso una decisione locale.
“Senza negare l’evidenza, occorre ammettere che esistono situazioni molto diverse tra loro da cui non poter prescindere a priori. Su questo nessuno meglio di chi vive la realtà in questione può esprimersi e se vale per gli studenti e le loro famiglie non può non valere per i lavoratori della scuola. Una decisione in tal senso - continua Cuzzupi - ha quindi l’obbligo morale di essere assunta nella maniera più condivisa possibile. In modo che, una volta definito l’ambito di applicazione, si prosegua senza tentennamenti, senza tensioni e, soprattutto, senza lo “stop and go” a cui si sta assistendo da mesi”.
L’indicazione fornita appare quindi chiara. Si stabilisca questa possibilità per gli studenti, si stabilisca la fattibilità e le disponibilità del personale e si prosegua senza ulteriori indecisioni.
“I docenti, gli ATA e tutti gli attori della scuola hanno ben chiara l’importanza di una didattica in presenza e se la doppia didattica contemporanea può essere il modo per riprendere, con la necessaria tranquillità, una sorta di normalità ben venga a patto che ogni soggetto sia garantito. È chiaro – continua il Segretario UGL – che occorre concretizzare le azioni atte a rendere le scuole più funzionali e aderenti alle necessità che il momento e il mondo impone. Va bene anche l’idea del ministero di riaprire, ma, ripetiamo, occorrono che siano messe in atto tutte le azioni affinché questo avvenga in sicurezza e non si trasformi in semplici editti del giorno prima di un dì che mai verrà! Poi, senza perdere ulteriore tempo, occorrerà intervenire sull’adeguamento del corpo insegnanti con la soluzione della questione precari anche con l’istituzione del tempo pieno esteso a tutte le scuole del mezzogiorno d’Italia e sull’abbandono improcrastinabile del vergognoso vincolo quinquennale individuando, nel contempo, un vero Piano per lo sviluppo complessivo dell’Istituzione. Da parte nostra saremo sempre in prima fila per una scuola viva, funzionale e moderna”.