Valutazione scuola primaria, Giannelli, Pieri e Gaetano (FI): “Tempi e modi sbagliati. La riforma crea troppi problemi ai docenti. Insensato cambiare a metà anno scolastico”

 

“Riforma buona ma troppo frettolosa. Serviva periodo di transizione”

(ASI) Firenze “Che nella scuola primaria tornassero i giudizi si sapeva già dallo scorso giugno. Quello che però non ci si aspettava era che la definizione del nuovo impianto valutativo – di indiscussa qualità ma innegabilmente complesso – arrivasse ai docenti così a ridosso delle valutazioni periodiche e per giunta con tutte le difficoltà create nel corso delle attività didattiche dall’emergenza sanitaria. Tutto questo sta comportando notevoli disagi, che ci vengono segnalati da numerosi istituti, alcuni dei quali hanno addirittura dovuto rinviare gli scrutini in quanto non erano materialmente pronti. dopo aver caricato fino ad ora tutti i voti agli alunni con la valutazione numerica” affermano Giampaolo Giannelli, Vicecoordinatore Forza Italia per la provincia di Firenze, Rita Pieri, Responsabile regionale Dipartimento Istruzione e Maria Gaetano, responsabile provinciale Dipartimento pubblica istruzione Forza Italia

“Non siamo contrari alla valutazione delle alunne e degli alunni della scuola primaria attraverso un giudizio descrittivo – precisano Giannelli, Pieri e Gaetano – il problema è aver iniziato l'anno con un criterio e proseguirlo con un altro, sia nella valutazione periodica che finale. Sono stati classificati, in base alla previsione dell'ultima ordinanza ministeriale, 4 livelli (in via di prima acquisizione, base, intermedio, avanzato). Ecco, l'intermedio e l'avanzato non hanno una corrispondenza esatta ad un solo voto come accadeva con la valutazione appunto numerica, il che aumenta confusione”.

“Sarebbe stato molto più logico e razionale, come suggerito anche dai dirigenti scolastici, far partire la riforma dal 2021-2022 anziché procedere all'ennesimo aggravio e all'ennesima complicazione per il mondo della scuola. Riuscire ad esplicitare – aggiungono ancora – i criteri utilizzati per differenziare i livelli per garantire chiarezza ed efficacia nella comunicazione alle famiglie non è affatto semplice. Si tratta, secondo ciò che affermano i docenti, di una buona riforma ma troppo frettolosa che rischia quindi di diventare, almeno per quest'anno, brutta, perché avrebbe meritato un adeguato processo di transizione. E la mancanza di chiarezza e di trasparenza coi genitori è una delle peggiori pecche nella tempistica della riforma. Invece, per l'ennesima volta, la Ministra Azzolina ha portato avanti una riforma scolastica senza coinvolgere adeguatamente il mondo della scuola. Un vero peccato” concludo Giannelli, Pieri e Gaetano.

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