(ASI) "Apprendiamo oggi che l'Italia si doterà di gazebo a forma di "Primula” da installare in 21 piazze per la “modica" spesa di 8.400.000 euro. Ed entrando ancora più nello specifico lo scandalo è esponenziale, più del costo di una casa: 400.000 euro per ogni struttura.
Viene naturale pensare che la somma destinata dal Governo, in un momento in cui il paese è al collasso, rappresenti una pura follia. Riflettendoci attentamente si coglie una sfumatura che probabilmente sfugge ai più.
Ossia, il vero scopo di tale iniziativa è quello di creare un tam-tam psicologico e mediatico affinché fiorisca nella mente della gente un pensiero di sicurezza ed invito alla vaccinazione. Non per nulla è stata utilizzata la primula come simbolo. Nel linguaggio dei fiori, la primula ha diversi significati, tutti positivi e collegati con il concetto di vita, giovinezza, speranza e rinascita. Nulla dunque è lasciato al caso, e dove non si arriva con una norma di legge, si arriva incidendo sulla psiche della gente. Basti ricordare che chi impone il vaccino finisce davanti al Tribunale Penale Internazionale per divieto di sperimentazione sull’uomo, in quanto il Covid-19 è sperimentale. E’ opportuno fare chiarezza e soprattuto far presente che la produzione di un nuovo vaccino segue le stesse fasi di sviluppo di un potenziale farmaco e richiede tempi anche molto lunghi (sino a 10 anni). Mediamente il periodo di tempo intercorrente tra le prime sperimentazioni laboratoristiche e la commercializzazione di un nuovo farmaco è di 6-10 anni, tale periodo si fa ancora più lungo per i farmaci antitumorali, che negli USA è di 14-15 anni. Quello che ci voglio somministrare, come confermano le numerose reazioni avverse che si stanno verificando, non è mai stato sperimentato. Basti ricordare che le stesse case produttrici hanno ottenuto una piena manleva di responsabilità, ed a maggior ragione la vaccinazione deve rimanere una libera scelta. Dopo gli sperperi milionari sulle mascherine e sui banchi a rotelle, ora dobbiamo sentire quello dei gazebo. Mentre gli Italiani sono ancora in attesa di un sostegno economico concreto." Lo dichiara in una nota il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC) Mauro Tiboni.