Lettera aperta al Ministro del Lavoro Catalfo e al Presidente dell’INPS Tridico per denunciare che i lavoratori aspetteranno ancora mesi per ricevere la CIG di maggio e giugno
(ASI) Roma -– “Il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo continua a parlare di semplificazione senza conoscere minimamente la materia. Ciò che lei pensa di aver semplificato, infatti, viene complicato dall’INPS. Risale a l’altro giorno l’ennesimo scandalo che, in qualità di Consulente del Lavoro, quindi di operatori del sociale, non posso più accettare, soprattutto perché la nostra categoria vive la disperazione di lavoratori ed aziende.
Il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico è cosciente del fatto che il suo Istituto ha cambiato la procedura di richiesta della Cassa Integrazione per le aziende plurilocalizzate a poche ore dalla scadenza? E lo sa che questo vuol dire annullare tutto il lavoro fatto sull’invio della domanda per procedere ad una nuova richiesta che allungherà ulteriormente i tempi di recepimento della CIG per i lavoratori? Mi chiedo se anche il suo stipendio, non certo paragonabile alle cifre irrisorie destinate ai lavoratori, di maggio e giugno, lo percepirà anche lui con mesi e mesi di ritardo! Come possono “mangiare” le famiglie senza percepire neanche un euro? E questo in virtù di una millantata semplificazione! Io come Consulente del Lavoro non gioisco se il nostro lavoro incrementa perché vivo con i clienti l’angoscia di annunciare ai propri collaboratori che i soldi ancora non arriveranno.
Dicano pertanto la Catalfo e Tridico la verità: che questo cambio continuo di procedure, annunci disattesi, rallentamenti, nasconde una volontà scientifica di posticipare i pagamenti perché il Governo non ha le risorse da destinare alla CIG! Il paradosso più grande è che l’ente che dovrebbe tutelare i lavoratori, in realtà è un ente di proliferazione di prassi per non erogare la Cassa Integrazione. Coinvolgendo poi un comparto importante dell’economia del nostro Paese, come quello delle aziende plurilocalizzate, costituito da Marchi famosi che hanno unità in regioni diverse, lasciano ancora “a bocca asciutta”, almeno per il momento, migliaia di lavoratori impegnati in un settore produttivo assolutamente decisivo. Continuando così si rischia davvero di non poter accedere ad alcuno strumento di integrazione salariale e di avere di conseguenza il rischio di frizione sociale.
È davvero inspiegabile questa frammentazione politica-gestoria che, nonostante gli impegni assunti dal Governo, continua ad offrire tutti i peggiori spunti di una semplificazione che non solo non c’è ma che, nei fatti, non si vuole porre in essere!” - E’ quanto ha dichiarato Nino Carmine Cafasso, Presidente AIS (Associazione Imprese di Servizi), Giuslavorista e Consulente del Lavoro.