(ASI) Silvio Berlusconi è ritornato alla ribalta della scena politica in veste di vincitore in seguito alle recenti vicende che hanno posto in discussione l'operato "super partes" della Magistratura, per cui vi è stata l'ammissione, da parte di alcuni, di accanimento da parte della stessa nei suoi confronti.
La Magistratura avrebbe sbagliato ed ecco, immediata, la riabilitazione politica, sociale ed umana dell'ex Presidente del Consiglio posta su un piatto d'argento con le sorprendenti scuse da parte anche dei suoi vecchi avversari politici.
Si, proprio così, la Magistratura iniqua e di parte ha scombinato i piani di buona parte dei politici italiani e, pertanto, è giunta l'ora, secondo alcuni, che si faccia da parte e che allenti la sua morsa.
Il 2022, anno in cui il Parlamento elegge il Presidente della Repubblica, è alle porte e molti, anche se ancora è presto, puntano al Colle. Berlusconi? Perché no? Se nel corso di questi due anni si verificheranno le condizioni politiche e vi saranno i numeri in Parlamento, cosa assai probabile, considerato che il centrosinistra, sempre più diretto verso posizioni centrali e liberali (vedi Matteo Renzi con Italia Viva e molti esponenti del Partito Democratico), potrebbe sostenere Silvio Berlusconi che, dalla sua, avrebbe già i voti del duo Lega e Fratelli d'Italia e, perciò, ecco che il gioco è fatto!
Basta solo che Berlusconi si candidi in quanto le premesse ci sono tutte o quasi, basta che lavori bene in questi due anni e poi il dado è tratto. Basta che si sappia districare nel contesto politico in modo abile, accondiscendente nei confronti di i tutti, senza assumere posizioni che scontentino o l'uno o l'altro.
C'è da dire che Forza Italia è un partito in grado di saper guardare a destra e, perché no, anche al centro ed alla sinistra ad esso legata.
Forza Italia, in fondo, nello scenario politico italiano viene vista come un partito di centro più vicino, per quanto attiene ai suoi programmi,, alla destra, ma che ama posizionarsi al centro. Difatti, la predisposizione alla rottura appartiene al suo alleato Matteo Salvini.
Berlusconi ritiene di essere un democratico, vicino al pensiero di De Gasperi, antisovranista e antifascista, caratteristiche che depongono a suo favore per assumere l'incarico di Presidente della Repubblica. Berlusconi, in fondo, piace e soprattutto non spaventa nessuno. Scandali? Tutti dimenticati. Difatti, come abbiamo già detto, parte della Magistratura ha già pronunciato il mea culpa.
E allora le nostre ipotesi potrebbero diventare verità e la storia del nostro Paese potrebbe essere riscritta: Berlusconi Presidente, sì Presidente, ma questa volta della Repubblica italiana.
Quel che è certo è che nessuno può programmare il corso della storia in quanto essa è un processo in perenne divenire che poco soggiace alla logica umana. Lo attestano i fatti storici che hanno caratterizzato il secolo precedente, ormai superati, guidate da filosofie marxiane e liberali.
Berlusconi rappresenta l'uomo di congiunzione tra il passato ed il futuro, che segnerà la svolta e determinerà il nuovo volto della politica dell'era post pandemia.