(ASI) "Le misure finora adottate dal Governo stanno funzionando solo parzialmente, e questo è evidente anche per l'esecutivo stesso. Il Premier, in aggiunta, propone la riduzione dell’aliquota Iva ordinaria (22%) di 2 punti percentuali senza considerare che a fronte di un costo per lo Stato di circa 10 miliardi tale decisione comporterebbe dei benefici assolutamente nulli.
E’ assurdo pensare infatti che un risparmio di appena 2 euro di iva su 100 euro di imponibile possano funzionare da volano per il rilancio dei consumi". Così in una nota Italia in Comune.
Per il partito fondato da Pizzarotti e Pascucci, quello che urge per far ripartire il Paese "è una riforma fiscale complessiva che parta dalle imposte dirette con priorità per l’Irpef. In Italia, infatti, il meccanismo della capacità contributiva con gli attuali scaglioni fiscali fa sì che l’1,2% dei contribuenti paghi 349 volte di più rispetto al 44% dei contribuenti. Solo chi è alla ricerca di facili consensi può continuare ad investire 8 milioni di euro su una misura fallimentare come il reddito di cittadinanza e proporre un inutile potenziamento dei centri per l’impiego perseverando nella completa ignoranza delle difficoltà che incontra la “classe media”, cioè quella fascia di cittadini contribuenti rientrante nel 3° scaglione di reddito (tra 28.000 e 55.000 euro)".
"Se si investissero i 10 miliardi di euro che Conte vuole destinare all’inutile riduzione dell’Iva per ridurre la pressione fiscale del terzo scaglione di reddito si ridurrebbe la pressione fiscale di almeno 1.600 euro annui per singolo contribuente. Quello che, quindi, come forza politica chiediamo con insistenza a questo Governo è di smetterla con gli slogan, con gli aiuti a pioggia che nulla risolvono, con misure che servono più come spot elettorale che come fonte di soluzione dei problemi reali del paese, e di concentrarsi su una vera riforma fiscale che investa in primo luogo l’imposizione diretta, smettendo di programmare guardandosi l’ombelico iniziando a programmare guardano ad un orizzonte più ampio e più lontano", conclude la nota di Italia in Comune.