(ASI) Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF), commenta l’adozione del testo base del ddl Zan sulla omotransfobia da parte della commissione Giustizia della Camera: “La scelta di Forza Italia di non partecipare al voto sull’adozione del testo base del ddl Zan come ‘segno di apertura’ è un grave gesto di rottura della compattezza delle opposizioni sul tema. Meraviglia davvero che decenni di storia liberale di Forza Italia e i principi stessi di Silvio Berlusconi vengano traditi concedendo aperture su un testo di legge che la Conferenza Episcopale Italiana ha definito foriero di una deriva liberticida.
Sul ddl Zan non si tratta, è un testo pericoloso per la libertà d’espressione va dunque semplicemente ritirato. L’esperienza che come Popolo della Famiglia stiamo facendo anche in questi giorni, con continue aggressioni che subiamo nei luoghi dove anche solo vogliamo presentare un libro, dimostra che questa sinistra che adotta i metodi intimidatori tipici dei camorristi di tutto ha bisogno tranne che di una legge che intimidisca ulteriormente chi ha idee difformi da quelle dettate dalla dominante lobby Lgbt che si è impadronita anche, grazie alla lottizzazione ordita da Palazzo Chigi, dei principali contenitori di RaiUno. Dov’è la discriminazione? Quella la subiamo noi”.