(ASI) "Sono numerose le “denunce” riguardanti gli Artigiani, per un’anomalia riscontrata nella gestione dell’FSBA. Succede, infatti, che se non sei iscritto al Fondo di Solidarietà per l’Artigianato, non hai diritto ad accedere all’aiuto previsto dal Governo con il decreto legge n. 8/2020.
Infatti, nel momento in cui, per gli artigiani, è necessaria la preventiva regolarizzazione della loro posizione contributiva, come richiesto dal fondo medesimo, con delibera adottata l’8 aprile, questi dovranno iniziare a pagare dal primo gennaio 2021 al primo gennaio 2023, l’intero dovuto del loro importo. Oggi, il Deputato della Lega, Claudio Durigon, già Sottosegretario al Lavoro, ha sollevato la questione in sede di audizione della commissione Lavoro della Camera, dove non si è “degnato di presentarsi neppure un membro del Governo ma solo un funzionaria del Ministero del Lavoro” - Ha dichiarato Durigon - “Qui non si capisce il dramma del mondo dell’artigianato! Vanno bene gli 80 milioni stanziati dal Governo, ma non si possono obbligare gli artigiani che sono iscritti al fondo, a pagare due volte, né a pagare subito, perché sono rimasti strozzati dalla crisi e non hanno di che pagare neppure i loro dipendenti. Questa cosa gravissima va denunciata!” - Risponde in Commissione Durigon.
“L’FSBA, infatti, non può ''legiferare'' a suo piacere e difformemente dal DL Cura Italia, dalla circolare n. 47 INPS del 28 marzo e dall’articolo 39 della Carta Costituzionale” - ha dichiarato il Giuslavorista e Consulente del Lavoro, Nino Carmine Cafasso - “Non si possono obbligare i datori di lavoro al vincolo associativo, invitandoli a regolarizzare la propria adesione e addirittura, pena la non accettazione della domanda, obbligare le aziende all'impegno alla regolarizzazione dei loro dipendenti. Inoltre, il fondo obbliga le stesse aziende all'accordo sindacale e all'invio di una autodichiarazione per emergenza Covid-19. Ricordo a tutti il principio dell’automaticità delle prestazioni INPS, di cui agli art. 2116 c.c. e 27 del regio decreto-legge 14 aprile 1939, n. 636, così come modificato dall’art. 40 della Legge 153/69. E’ consentito tutto questo? Noi non lo crediamo! Ma è necessario che il Ministro del Lavoro e l’INPS chiariscano, una volta per tutte, la portata di questa cosiddetta ''fuga in avanti'' dell’FSBA. Noi non consentiremo che i già tanto “vessati” artigiani subiscano l’ennesimo sopruso, soprattutto in un periodo come questo, complesso e difficile per tutti” - Ha concluso Cafasso.