Coronavirus: Istituto Quaeris E Friedman, “Italiani bocciano Governo e regioni sulla gestione dell’emergenza ma non hanno paura”

Anche il Governo cinese sotto accusa nella rilevazione dell’Istituto Quaeris. Per l’Istituto Friedman serve Flat Tax subito.

Risultato immagini per istituto friedman agenzia stampa italia(ASI) Roma  - “L’Istituto di ricerca Quaeris, in collaborazione con l’Istituto Milton Friedman, ha effettuato un sondaggio di opinione sull’emergenza Coronavirus. Un primo aspetto interessante che emerge dal sondaggio riguarda il confronto tra l’impegno del Governo italiano e del Governo cinese per impedire la diffusione del COVID-19. Il 54% degli intervistati ritiene che il nostro Governo non abbia fatto quanto era possibile per contrastare il fenomeno, mentre ben il 68% pensa che in Cina lo sforzo non sia stato adeguato. Gli italiani ritengono quindi che il nostro governo sia stato più efficiente di quello cinese nel tamponare la situazione, seppur per la maggioranza esprimono comunque un giudizio negativo. Il 55% degli intervistati invece ha fiducia nel nostro sistema ospedaliero tanto da pensare che le strutture ospedaliere italiane siano all’altezza per fronteggiare l’emergenza.
Anche per quanto riguarda le misure messe in atto dalle Regioni italiane per contrastare la diffusione del virus il giudizio è negativo, infatti quasi il 58% le ritiene inefficaci. Il 53% degli Italiani, invece, a differenza di quanto si possa pensare, è contrario alla chiusura dei confini nazionali per contrastare l’estensione del fenomeno e, solo il 44%, è soddisfatto della reazione del governo in questa situazione, con un picco di maggiore soddisfazione tra le regioni del nord (48%). Il timore di contagio è basso, pari quasi al 15%, ed è maggiore, come si poteva presumere, tra gli intervistati residenti nel nord, ma nell’insieme circa l’85% degli italiani non ha paura del virus e questa è una buona notizia. Anche se si può presumere ci sia l’effetto NIMBY (not in My backyard), che quindi le persone pensino non possa accadere a loro di essere contagiati, ma che il rischio in generale sia comunque alto.” - Così Giorgio De Carlo, direttore dell’Istituto demoscopico Quaeris, comunicando i dati rilevati nell’analisi demoscopica eseguita nei giorni scorsi su un campione rappresentativo di Italiani.

“Va evidenziato che in ogni caso gli Italiani non hanno paura di essere contagiati in massa dal virus, sono contrari alla chiusura delle frontiere e ripongono invece fiducia nel sistema sanitario nazionale e nelle strutture locali. La situazione economica attuale è la vera emergenza in corso, conseguenza dei numerosi errori di comunicazione da parte di Governo nazionale, enti locali, media e politica in genere, è drammatica e mette a rischio decine di miliardi di euro di economia ogni settimana per il nostro Paese. Particolarmente colpito il turismo che rappresenta il 13% del PIL e che in questo momento vede un calo delle visite nel nostro Paese di quasi il 90% rispetto allo stesso periodo del 2019. Anche la sospensione dei collegamenti aerei con i principali partner dell’Italia nel mondo è un segnale molto preoccupante che rischia di prolungare il periodo di crisi economica. Nessuna misura drasticamente significativa a favore dell’economia è stata prevista finora e il clima di panico. I dati sui decessi e sulle condizioni di salute delle persone colpite sono del tutto incoraggianti ma, mentre la scienza ci dice che chi è morto per questo virus sarebbe deceduto anche se colpito dall’influenza stagionale, il clima di terrore continua ad essere alimentato insensatamente e la nostra immagine nazionale danneggiata nel mondo. È il momento di rimboccarci tutti le maniche. In particolare il Governo dovrebbe adottare l’unica misura realmente sensata ed incoraggiante per la nostra economia nazionale, quella della flat tax per tutti che abbiamo proposto ormai da anni, questo è il momento giusto” Così Alessandro Bertoldi, direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman Institute.

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