(ASI) Roma, 25 set - È stata una due giorni fitta di appuntamenti per il Comitato Bicamerale di vigilanza sul Trattato di Schengen del Parlamento Italiano in missione a Varsavia. Incontri bilaterali per lo scambio di informazione, momenti di approfondimento circa l'andamento dei flussi migratori lungo le frontiere esterne, con un occhio di riguardo per il settore mediterraneo che negli stessi giorni ha conosciuto una significativa impennata degli sbarchi. A presiedere la delegazione italiana Eugenio Zoffili, deputato leghista e Presidente della Bicamerale che insieme ai deputati Filippo Giuseppe Perconti (M5S), Laura Ravetto (Forza Italia) e dal senatore Cristiano Zuliani (Lega), accompagnati dall'Ambasciatore d'Italia a Varsavia, Aldo Amati, hanno tenuto un briefing presso il "Frontex Situation Center" con il Tenente Colonnello della Gdf Emanuele Misiano che ha presentato le attività "Multipurpose Aerial Surveillance - MAS".
In seguito ha avuto inizio il confronto con il Direttore Esecutivo dell'Agenzia Fabrice Leggeri, il Capo di Gabinetto Thibauld De La Haye Jousselin e i dirigenti delle singole aree di analisi e intervento.
Molto importante poi, non solo in ambito comunitario, ma anche sul fronte dei rapporti bilaterali italo-polacchi, il lungo colloquio con il Viceministro degli interni Koslowski, durante il quale sono state messe in relazione tutte le analogie e le differenze tra i diversi tipi di approcci al problema migratorio da parte degli Stati dell'Unione.
Non è mancato infine l' appuntamento con i rappresentanti del "Sistema Italia" in Polonia, dai quali i parlamentari hanno ricevuto interessanti spunti per poter meglio operare a favore delle nostre esportazioni in loco, sul turismo e gli scambi culturali.
"È stata una missione tra le più dense di stimoli e approfondimenti puntuali", dichiara il Presidente Zoffili a conclusione della serie di incontri.
"In primis" - spiega il deputato - mi porto a casa l'orgoglio di aver potuto constatare anche qui l'altissimo grado di professionalità dei funzionari italiani già impegnati nell'Agenzia Europea per il controllo delle frontiere. Fortunatamente per quanto riguarda Frontex siamo ancora in tempo per evitare che si trasformi nell'ennesimo carrozzone comunitario guidato da burocrazie autoreferenziali, ed è per questo che ho ribadito la necessità di dare piena titolarità agli Stati nel decidere come, dove e quando impiegare i mezzi e il personale previsto dal piano per il potenziamento dell'Agenzia. Su questo punto, condiviso peraltro anche dal Viceministro dell'Interno polacco Koslowski, ho ricevuto importanti rassicurazioni anche dal Direttore Frontex Fabrice Leggeri che mi è apparso ben determinato a modellare la sua struttura operativa nell'ottica della più stretta sinergia con gli Stati di confine. Segnali positivi dunque che però non bastano a bilanciare la preoccupazione per quanto deciso a Malta sul tema delle ripartizioni, che potrebbero generare un incremento del cosiddetto "pull factor", ossia incoraggiare nuove partenze dando fiato ad un traffico che con il Ministro Matteo Salvini al Viminale era stato quasi stroncato, come testimoniato nero su bianco dai dati esaminati durante i briefing della nostra missione in Polonia .
L' Italia non dovrebbe prestarsi a inutili passerelle internazionali che partoriscono solo parole vuote e promesse al vento, piuttosto concentriamoci sul potenziamento delle strutture comuni di contrasto alla clandestinità lavorando per creare meccanismi giuridici efficaci immediatamente. In una parola, basta scaricarsi la responsabilità tra Stati, perché un problema complesso necessita l'impegno di tutti. Quindi facciamo "Frontex"!"
Così Eugenio Zoffili, deputato Lega e Presidente Comitato del Comitato Bicamerale di controllo e vigilanza Schengen, Europol e Immigrazione.