ASI) L’ipotesi di una crisi pare essere al momento scongiurata, ma è altissima la tensione nel governo. L’esecutivo “non cadrà, ma pretendo un chiarimento immediato, nelle prossime ore, appena rientro” in patria.
Matteo Salvini ha reagito così, da Varsavia dove si trova in visita, alla volontà del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di aprire i confini per accogliere, come concordato con l’Unione Europea, una parte delle 49 persone a bordo delle due navi delle Ong, “Sea Watch” e “Sea Eye”, ferme al largo di Malta. Se necessario “vado a prenderli in aereo”, aveva fatto sapere il leader di palazzo Chigi in un’intervista, ieri sera su Rai Uno, rilasciata al programma “Porta a Porta”. Il professore ha sfidato quindi il vicepremier, sostenendo che “il rigore ha un limite”, invitandolo pertanto a rispettare il dovere dell’accoglienza. “Io l’aereo lo uso per altre cose – ha replicato il ministro dell’Interno che ha ribadito, dunque, la propria fermezza nella volontà di bloccare gli sbarchi. “Che siano 8 o 88 migranti, io non autorizzo nessuno ad entrare in Italia", ha chiarito il capo del Viminale senza mezzi termini. Ci si consulta – ha aggiunto – prima di prendere decisioni come questa. Non capisco questa accelerazione di Conte. Io ho controllo sui porti. Il ministro Toninelli può decidere solo sulle acque territoriali. Per me (i nuovi arrivati ndr) possono calarsi con il parapendio, arrivare in elicottero, non ho controllo sullo spazio aereo”. Il segretario leghista ha evidenziato, in tale modo, il proprio impegno a bloccare il traffico di esseri umani. La sua posizione ha assunto ancora maggiore forza in seguito all’allarme terrorismo odierno. “Altro che farne sbarcare altri, o andarli a prendere con barconi e aerei, stiamo lavorando per rimandane a casa un bel po’”, ha commentato su Twitter l’alto esponente del Carroccio, dopo la notizia dell’arresto di 15 cittadini tunisini. Questi ultimi sono stati fermati, nelle prime ore di oggi, dai Ros di Palermo per istigazione al terrorismo e associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I Pm della città sicula hanno definito l’organizzazione una minaccia alla sicurezza nazionale. I criminali consentivano ai migranti di raggiungere Trapani in cambio di 2500 euro e uno dei cassieri del gruppo inneggiava inoltre, su Facebook, al sedicente Stato Islamico. L’uomo ha rivelato di aver deciso di riferire i dettagli, sulla banda alle autorità del nostro paese, per evitare che giungesse in Italia un esercito di attentatori suicidi.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia