(ASI) Roma - “Non possono essere gli sgomberi la soluzione all’emergenza abitativa. A Roma serve un piano casa, e un progetto ‘rivoluzionario’ come il mutuo sociale, che offre case costruite dallo Stato finanziandone direttamente anche l’acquisto a tassi sostenibili, potrebbe essere una risposta ai troppi romani senza casa, compresi quelli che sono stati costretti a occupare stabili in disuso per dare un tetto ai loro figli”.
Lo afferma il segretario nazionale di CasaPound Italia Simone Di Stefano, che aggiunge: “Di questo vorrei poter discutere con Virginia Raggi e gli ex sindaci Rutelli, Veltroni, Marino e Alemanno, se avranno il coraggio di venire in via Napoleone III a incontrare le famiglie che ci vivono e a vedere di persona come è gestito il palazzo”.
“Li invito formalmente - aggiunge Di Stefano - e mi aspetto una loro risposta, per il rispetto che si deve a famiglie che, non trovando sostegno nello Stato, si sono dovute togliere di impaccio da sole, ma lo hanno fatto non alimentando degrado, distruggendo e rovinando qualcosa di bello ma anzi migliorando e riportando alla vita un palazzo abbandonato. D’altra parte, anche per questo CasaPound è stata inserita tra le ‘occupazioni storiche’ che una delibera varata dall’allora sindaco Veltroni riconobbe come meritevoli di particolare tutela”.
“Ma non si tratta solo di questo - sottolinea il segretario di Cpi - CasaPound è un naturale argine al degrado e presidio di sicurezza del quartiere, ha fatto da punto di raccolta di aiuti in tutte le calamità dal 2003 ad oggi; è stata ed è motore di cultura, come ha raccontato anche Abel Ferrara in un suo recente film sull’Esquilino. Per questo motivo sabato dalle 10 alle 12 le porte di via Napoleone III saranno ancora una volta aperte: l’invito in questo caso è a tutti i romani che vorranno venire a toccare con mano cosa è CasaPound e a conoscere chi ci vive”.