Foad Aodi: "Ci sono pochi candidati di origine straniera, e quei pochi sono in una posizione difficile. Le loro candidature sono spesso di bandiera"
(ASI) Roma - Si è riunito recentemente a Roma, l'ufficio di Presidenza del Movimento internazionale, interprofessionale e interculturale "Uniti per Unire": movimento nato in Italia che comprende iscritti di tutte le professioni ( contando, solo a Roma, più di 130 associazioni e comunità e di più di 1000 da tutto il mondo). Nella riunione, gli oltre 150 delegati del Movimento hanno ascoltato le proposte e l'appello di voto di 10 candidati delle diverse liste elettorali: dal centrosinistra, al centrodestra, dal Parlamento, alla Regione Lazio. "Oggi .- precisa Prof. Foad Aodi, medico fisiatra, fondatore di U. x U. - per tutti i politici non è più il tempo di parlare, correndo magari da un convegno elettorale all'altro, ma è il tempo di ascoltare la gente, e fare proposte concrete per risolvere i loro problemi". "A maggior ragione - aggiunge Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri - se pensiamo che la nostra Costituzione traccia il profilo di Paese democratico e accogliente, dove lo Stato - secondo l'art. 3 - ha il compito di rimuovere quegli ostacoli che di fatto impediscono la piena partecipazione di tutti i cittadini alla vita sociale; senza alzare barriere e steccati, ma anche senza indulgere al buonismo ipocrita e superficiale".
hanno accettato il nostro invito al confronto i candidati: Eleonora Grimaldi, medico in formazione di medicina generale, coordinatrice di un ambulatorio multietnico presso la ASL di Frosinone, candidata alla Regione nella lista PD; Alessandra Zicari, ricercatrice universitaria, e Stefano Canitano, candidati ambedue alla Regione nella lista civica per Zingaretti Presidente; Andrea Civati, capolista per il Pd alla Regione Lazio Francesco Alemanni, capolista alla Regione con Zingaretti e capolista del collegio plurinominale della Camera per il Lazio nel partito "Insieme"; Olimpia Tarsia, candidata alla Camera per Forza Italia; Pasquale Donato, in corsa alla Regione nell'altra lista civica per Stefano Parisi presidente; Sara Galiano, candidata per "Potere al Popolo"; Giulia Urso, candidata al Senato nella lista di Liberi e Utile e Pierpaolo Sileri, candidato al Senato per il movimento 5 Stelle. Da tutti - pur nella diversità delle specifiche proposte, legate alle diverse posizioni politico - culturali - è emersa la consapevolezza che, per il Lazio, il problema principale resta la Sanità, voce che da sola assorbe l'80% del bilancio regionale, con un forte peso nel grave deficit del bilancio stesso (deficit che ora sta rientrando col piano di rientro, approvato dal MEF, che terminerà nel 2019: ma con impegni finanziari pesanti, di cui alcuni addirittura trentennali). Sanità che va potenziata pensando soprattutto a riequilibrare il rapporto tra presìdi e territorio, a mantenere inalterati i LEA e a garantire a tutti i cittadini e a tutte le persone presenti nel Lazio il diritto alla salute ( secondo l'art. 32 della Costituzione). Mentre per il Governo del Paese, pur con proposte diverse, i candidati hanno concordato su: la necessità di rivitalizzare il Welfare State ( oggi, 11 milioni di cittadini non riescono a garantirsi le prime cure mediche!); riformare le politiche dell'accoglienza evitando tentazioni demagogiche; garantire le pari opportunità tra i sessi, anzitutto nei posti di lavoro, e combattere il preoccupante fenomeno della denatalità.
In chiusura, Daniele Di Clemente,medico oculista, Vicepresidente della Confederazione internazionale UMEM, Unione Medica Euromediterranea, ha richiamato l'attenzione sul fenomeno, oggi inarrestabile, dell'internazionalizzazione, quasi globalizzazione, della medicina: i Paesi più sviluppati della UE oggi, diversamente da 7-8 anni fa, aprono veramente le porte ai medici italiani. Foad Aodi, Presidente di AMSI, Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, e Uniti per Unire, ha ricordato ai candidati l'urgenza di combattere disoccupazione, sottoccupazione e precariato in sanità, di contrastare il razzismo e le strumentalizzazioni politiche. Il fondatore di UxU ha chiuso infine constatando con grande rammarico che tanti partiti non hanno candidato cittadini di origine straniera, per paura di parlare di immigrazione e integrazione, e quei pochi candidati di origine straniera sono secondo Aodi in una posizione in cui è quasi impossibile vincere. Le loro candidature sarebbero inoltre, "di bandiera". E' quanto dichiara in una nota