(ASI) Stefano Salmè è il Segretario Nazionale del partito RSI-Fiamma Nazionale, un’organizzazione politica ispirata a una concezione spirituale della vita, che ha il fine di garantire la dignità e gli interessi del popolo italiano, nella continuità storica delle sue tradizioni di civiltà e nella prospettiva di una più vasta missione occidentale, europea, mediterranea.
"Il nostro partito è nato da una scissione della Fiamma Tricolore, di cui ero già vice segretario nazionale reggente. Per salvare il patrimonio culturale e politico abbiamo capito quanto fosse necessario un rinnovamento, così abbiamo fondato Fiamma Nazionale. Il nostro obiettivo è mantenere quella cultura specifica politica tramandata da Almirante. Inoltrre vorremmo aiutare la ricomposizione della destra italiana, oggi frammentata in più "satelliti", all'interno di un solo polo, con un leader che rappresenti tutta la Destra", dichiara Stefano Salmè, sottolineando i valori che muovono il partito di cui è segretario: "Sono i valori legati alla tradizione del Movimento Sociale Italiano, vogliamo ripartire con la tradizione in un periodo difficile, rimettendo al centro la nazione. Quindi i nostri punti centrali sono l'unità nazionale, la difesa dell'identità nazionale, infatti stiamo vivendo una sorta di sostituzione etnica, la sovranità nazionale, l'uscita dall'Unione Europea e dall'Euro e il blocco dell'emigrazione non controllata".
Il primo obiettivo dunque è quello di restituire al Paese la sovranità nazionale per rilanciare anche l'economia italiana e il mercato del lavoro, dando nuove opportunità ai giovani: "Se noi vogliamo restituire un futuro economico e dare un'occupazione ai giovani dobbiamo riprendere il controllo della sovranità nazionale. Al di là del governo e della maggioranza che possa andare a governare, serve una legge costituzionale che permetta all'Italia di uscire dall'Unione Europea perchè questo ci permetterebbe di far ripartire l'economia, di ripristinare la sovranità monetaria e anche i dazi doganali che permetterebbero la ripresa delle nostre imprese. Senza quelle due leve non c'è la possibilità di un rilancio dell'economia. Vorrei ricordare che tanti giovani stanno andando all'estero a lavorare, perchè in Italia i talenti non vengono valorizzati, non c'è meritocrazia. E poi c'è il fattore della sempre più crescente importazione della manodopera a basso costo. Gli italiani vengono sostanzialmente esclusi dall'Italia e hanno ragione a non accettare salari da fame. E' necessario invertire questa tendenza e rilanciare il nostro Paese".
Redazione Agenzia Stampa Italia