Dichiarazione di Tommaso Nannicini, responsabile del programma del pd
(ASI) Il potere d'acquisto delle famiglie che segna il maggior rialzo dal 2001, una pressione fiscale che continua a calare e la stabilizzazione dei conti della pubblica amministrazione (con buona pace delle polemiche sulla politica economica dei bonus a spese delle giovani geenerazioni).
Il rapporto Istat sui conti della Pa, delle famiglie e delle società certifica i risultati raggiunti dal governo Renzi nel corso del 2016, in particolare in riferimento all'opera di consolidamento fiscale.
La realtà è testarda e - se si ha la pazienza di aspettare che le riforme producano i propri effetti - i numeri risultano sempre i testimoni più affidabili. Il +1,6% rispetto al 2015 è il maggiore aumento del potere d'acquisto degli ultimi 15 anni. Analogo discorso vale per il reddito disponibile delle famiglie, che segna il maggior rialzo (sempre +1,6%) dal 2011.
Buone notizie anche sul fronte dei conti pubblici: nel 2016 il deficit nominale è sceso al 2,4% del Pil, in calo di ulteriori 0,3 punti percentuali rispetto all'anno precedente e di ben 0,6 dal 2014. Dimostrazione di come la salute dei conti pubblici non sia in contraddizione con le politiche di stimolo della domanda.
Bene infine il calo della pressione fiscale, calata nel 2016 al 42,9%: 6,7 miliardi in meno rispetto al 2015. Se si calcolano anche gli effetti del bonus cosiddetto degli 80 euro e della voluntary disclosure (che è una misura una tantum e quindi andrebbe scorporata per valutare la riduzione strutturale del carico fiscale), il dato scende addirittura al 42,1%. E tutto questo nonostante i risultati mai visti prima sul fronte della lotta all'evasione.
Molto resta ancora da fare, per consolidare ulteriormente i conti pubblici, rendere più equa la tassazione e stimolare i consumi. Ma questi dati sono l'ennesima riprova del fatto che la direzione intrapresa è quella giusta.