Dall'inizio della primavera araba sono morti 3000 tra medici, infermieri, fisioterapisti, logopedisti, psicologi, farmacisti, in Libia, Iraq ,Somalia, Sudan, Tunisia,Yemen, Oman, Siria.
(ASI) Roma La Camera ha definitivamente approvato, con 375 sì , 13 no e 41 astensioni, la legge sui minori stranieri non accompagnati: che il Premier Gentiloni definisce "una scelta di civiltà per la tutela e l'integrazione dei più deboli" (al tempo stesso, il Senato ha votato la fiducia posta dal Governo sul decreto di contrasto all'immigrazione clandestina).
I minori stranieri non accompagnati, in sostanza, non potranno essere respinti, ed anzi avranno gli stessi diritti dei loro coetanei UE. Di bambini e ragazzi soli ne sono arrivati in Italia, sui barconi, più di 25 mila nel 2016, secondo i dati del Viminale. Sino ad oggi, la normativa prevedeva che i servizi sociali del comune di approdo prendessero in carico i minorenni sbarcati, da ospitare in apposite strutture di prima accoglienza. Ma in molti casi, l'approccio puramente emergenziale e la mancanza d' organizzazione lasciavano i piccoli immigrati in uno stato di abbandono. La conseguenza è che, nel 2015, ben 10.000 minori risultavano irreperibili per le istituzioni italiane: scomparsi nel nulla, col rischio di diventare prede dei vari circuiti di illegalità. Ora, invece, l' Italia s'è data una legge rientrante in pieno nella sua tradizione di Paese tra i pionieri dell'integrazione europea nel senso migliore del termine; il punto, chiaramente, è evitare che questa legge - come, purtroppo, tante altre della Repubblica - resti il classico "libro dei sogni".
finalmente, è stato raggiunto un traguardo atteso da molto tempo". Vengono disciplinate per legge nazionale le procedure di accertamento dell'età e di identificazione del minore (prima, infatti, non esisteva un procedimento d' attribuzione dell'età). Il modello attivato dal Viminale , prevede una fase di prima accoglienza in strutture governative ad alta specializzazione, con la presenza di mediatori culturali, e un'accoglienza di secondo livello nell'ambito dello SPRAR (Sistema di Protezione richiedenti asilo e rifugiati), dedicato ai minori stranieri soli, adeguatamente potenziato. Viene creata una banca dati nazionale: dove confluisce la "cartella sociale" del minore, che l' accompagnerà durante il suo percorso. E' prevista per tutti la necessità di svolgere indagini familiari da parte delle autorità competenti, nel superiore interesse del minore, e vengono disciplinate le modalità di comunicazione degli esiti delle indagini sia al minore che al tutore. Il ragazzo, inoltre. potrà chiedere direttamente il permesso di soggiorno alla questura competente, anche in assenza della nomina del tutore. Entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge, ogni Tribunale per i minorenni dovrà istituire un elenco di "tutori volontari" disponibili ad assumere la tutela anche dei ragazzi stranieri non accompagnati, per assicurare a ogni minore una figura adulta di riferimento adeguatamente formata. La legge promuove poi lo sviluppo dell'affido familiare, come strada prioritaria d' accoglienza rispetto alle strutture.
Sono previste infine maggiori tutele per i diritti all'istruzione e alla salute: come la possibilità di procedere all'iscrizione al Servizio sanitario nazionale, anche prima della nomina del tutore, e specifiche convenzioni per l' apprendistato lavorativo.
"L' approvazione di questa legge tutela finalmente, in modo concreto, il diritto alla vita, alla salute, all'istruzione dei minorenni stranieri; cui non si può certo dar la colpa d'essere nati in Paesi attraversati dai conflitti e dalla fame": è il commento di Foad Aodi, medico fisiatra, fondatore dell' AMSI, Associazione Medici d' Origine Straniera in Italia, e Presidente della Confederazione internazionale UMEM,Unione Medica Euro Mediterranea . "Questo voto del Parlamento rappresenta inoltre una bella lezione di civiltà e di democrazia per quei Paesi - e partiti - populisti che non fanno altro che alzare muri e creare strumentalizzazioni, contro gente che sta in difficoltà e fugge dai suoi Paesi per esigenza, e non per piacere", continua Aodi; "e che in anni recenti volevano addirittura i medici-spia, contro i pazienti immigrati non ancora iscritti al SSN, i presidi-spia, e il rifiuto del pediatra per i figli degli immigrati. Tutto questo, precisiamo, non vuol dire che l'integrazione tra immigrati dai paesi in via di sviluppo e cittadini europei sia facile, una passeggiata; è un problema complesso e multiforme, che va affrontato e programmato con una legge europea e una maggiore cooperazione internazionale e la lotta all'immigrazione irregolare , da Governi ed enti locali, senza alzamenti di muri e levate di scudi...ideologici, ma anche senza scorciatoie buoniste e demagogiche; sempre, invece, con responsabilità e competenza". Aodi ricorda poi, l'agosto scorso a Nizza (pochi giorni dopo il barbaro attentato sulla Promenade), la creazione appunto dell UMEM: "che lanciammo proprio per tutelare i minorenni e le donne, senza distinzioni e in collaborazione con piu' di 2000 delegati di vari esponenti di associazioni mediche e sanitarie euromeditteranee, fortemente preoccupati da numerosi segnalazioni per la fine che fanno i bambini e le ragazze, una volta che si perdono le loro tracce, nel mercato di prostituzione, abusi sessuali , mercato nero dei trapianti d'organi,infibulazione genitale femminili ,mercato del lavoro nero ,spose minorenni e nel mercato della droga . Oggi, purtroppo, di quasi 1 minore su 3, in definitiva, si perdono le tracce ( mentre il 90% dei minori immigrati ha tra i 15 e i 17 anni d'età ed il 95% di quelli arrivati in Italia sono di passaggio verso la Francia ,Germania Canada ,Svizzera ,Belgio ,Olanda e paesi dell'est): una vergogna che deve assolutamente finire.Sappiamo poi - conclude il presidente dell UMEM - che, nei centri provvisori d' accoglienza in Turchia, Giordania, Libia, Egitto, Tunisia, Iraq ,Sudan, Somalia, Nigeria, da tempo girano loschi figuri che individuano i bambini rimasti senza genitori, pronti a farne merce di questi traffici ignobili: ci vuole un'azione congiunta d' innalzamento della sorveglianza. Mentre anche i professionisti della sanità spesso fanno le spese di queste situazioni di conflitto e di caos: dall'inizio delle Primavere arabe (2011), ne sono morti piu' di 3000 tra medici, infermieri, fisioterapisti, logopedisti, psicologi, farmacisti, in Libia, Iraq ,Somalia, Sudan, Tunisia,Yemen, Oman, Siria. Sotto le bombe, o uccisi dai movimenti estremisti che le costringevano di curare solo soldati e sostenitori di Daesh in particolare in Libia ,Siria ,Iraq e Yemen".
Sosteniamo queste iniziative!", aggiunge Fabio Abenavoli, Presidente dell' ONLUS "Emergenza Sorrisi" ( impegnata in varie missioni di cooperazione sanitaria nel Terzo Mondo), e membro del Segretariato generale della Confederazione internazionale UMEM, Unione Medica Euromediterranea.