(ASI) Presentati lo scorso dicembre con grande enfasi dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e pubblicati in Gazzetta ufficiale lo scorso 18 marzo i nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza, non convincono il mondo dei disabili che continua ad esprimere le proprie critiche. Secondo le associazioni che si occupano di assistenza ai malati infatti i nuovi Lea risultano ancora lontani dal poter essere applicati in modo in modo progressivo ed efficace.
A criticare i nuovi Lea in primis la onlus Fish, federazione italiana per il superamento dell’handicap, che ha preso parte anche alle discussioni avvenute in parlamento sulla revisione di questi strumenti. Nel corso delle audizioni tenute con le commissioni delle due Camere la Fish aveva espresso diverse critiche che però nel testo definitivo pubblicato in Gazzetta non sono state recepite, se non in modo residuale. Ad esempio, ricorda il presidente Vincenzo Falabella, “non è stata ripresa la raccomandazione che sia previsto espressamente il diretto coinvolgimento della persona con disabilità e della sua famiglia nella predisposizione del percorso assistenziale (articolo 4, comma 2, lettera d)”. Ignorato dal legislatore anche la richiesta di garantire alle persone con disabilità la continuità assistenziale attraverso il progetto individuale previsto dall’articolo 14 della Legge n. 328 del 2000, che integri interventi sanitari, sociali e di tutela (articolo 5).
A complicare ancora l’applicazione dei nuovi ci sono poi i soliti problemi legati alla burocrazia italiana. Il testo pubblicato in Gazzetta ufficiale dieci giorni fa prevede infatti tutta una serie di Intese tra lo Stato e le Regioni; nello specifico queste riguardano tra l’altro i dispositivi monouso, le prestazione protesiche, i percorsi assistenziali integrati, l’assistenza ambulatoriale.
La rimodulazione dei Lea rivede quella precedente risalente al 2001, ovvero a quando erano stati definiti per la prima volta le attività, i servizi e le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse raccolte attraverso la fiscalità generale. Il nuovo testo stabilisce che questi vengano ora aggiornati annualmente.
Tra le principali innovazione degli attuali Lea da ricordare le modifiche al nomenclatore della specialistica ambulatoriale, che risaliva al 1996, escludendo prestazioni obsolete e introducendo prestazioni tecnologicamente avanzate ad esempio adroterapia, enteroscopia con microcamera ingeribile, tomografia retinica (Otc). Un nuovo nomenclatore dell’assistenza protesica, dopo 18 anni, che introduce ausili protesici tecnologicamente avanzati ed escludendo quelli obsoleti. Per esempio: strumenti e software di comunicazione alternativa ed aumentativa, tastiere adattate per persone con gravissime disabilità, protesi ed ortesi di tecnologie innovative. Aggiornati anche gli elenchi dell malattie rare, croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione dal ticket. Inserisce più di 110 entità, tra malattie rare singole e gruppi, e 6 nuove patologie croniche; offre inoltre nuovi vaccini e individua nuovi destinatari in accordo con il nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale.
Il testo rivede anche la lista delle prestazioni che l’Ssn offre gratuitamente a coppie e donne in epoca preconcezionale, e in gravidanza e in puerperio in pieno accordo con le Linee guida sulla gravidanza; introduce inoltre lo screening neonatale per sordità congenita e cataratta congenita. E lo screening neonatale esteso per molte malattie metaboliche ereditarie a tutti i nuovi nati;
inserisce l’endometriosi nell’elenco delle patologie croniche ed invalidanti, negli stadi clinici moderato e grave.
Tra le altre innovazioni da segnalare l’inserimento della celiachia nell’elenco delle malattie croniche, di conseguenza ora sarà sufficiente una certificazione di malattia redatta da uno specialista del SSN per ottenere il nuovo attestato di esenzione; recepisce la legge n. 134 del 2015 sui disturbi dello spettro autistico, che prevede l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento individualizzato dei disturbi dello spettro autistico; inserisce nella specialistica ambulatoriale tutte le prestazioni necessarie per la procreazione medicalmente assistita, omologa ed eterologa, fino ad oggi erogate solo in regime di ricovero.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia