(ASI) Venezia - Il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato con 38 voti favorevoli, uno contrario ed otto astenuti le modifiche alla legge del 19 giugno 2014, dando così la possibilità alla Regione di indire un referendum riguardante la propria autonomia.
Esso si effettuerà forse a giugno, o al più tardi all’inizio dell’autunno, senza alcuna “elemosina” da parte del Governo di Roma, finanziato interamente dalla stessa regione. Il Governatore Luca Zaia esprime la sua completa soddisfazione nel rivendicare il successo ottenuto, nello stesso tempo si rammarica perché i cittadini veneti dovranno sostenere una spesa di 14 milioni di euro per la consultazione referendaria. Purtroppo il governo italiano grazie ad un silenzio totale, arrogante, non ha risposto a ben due sollecitazioni. La Corte Costituzionale però, avvalendosi dell’articolo 116 (comma tre) della Costituzione, ha approvato e riconosciuto le richieste del Veneto, permettendogli così di esercitare un diritto definito fondamentale dalla carta.
I soldi, quindi, saranno ben spesi, perché permetteranno al Veneto di autodeterminarsi, di compiere coscientemente le proprie scelte, di guardare con più serenità e autorevolezza al proprio destino e soprattutto di gestire autonomamente le proprie risorse. Certo sono stati espressi anche alcuni dissensi, soprattutto dagli esponenti del Partito Democratico che minacciano di costituire i comitati del No.
La legge, una volta pubblicata, potrebbe inoltre essere impugnata dal Governo, ma le probabilità che questo accada sono assai poche. Lo “scoglio” più importante è stato superato, bisogna solo munirsi di pazienza ed aspettare. Forse i tanto sperati risultati arriveranno. Autonomia fiscale, migliorerebbe sanità, istruzione, trasporti, pubblica amministrazione e molto altro.
Valentino Quintana – Agenzia Stampa Italia