(ASI) “Le bugie dei vincitori diventano storia mentre quelle dei vinti vengono scoperte” scriveva Aristotele. Sappiamo molto se non tutto della tragedia dell’Olocausto portato avanti dalla Germania nazista, ma sappiamo ancora poco dei genocidi e dei campi di concentramento voluti da Stalin.
 Si continua a parlare di Fascismo e fascisti ogni volta che si vuole far riferimento ai totalitarismi, ma si dimentica sempre di fare riferimento alle esecuzioni pianificate nel triangolo emiliano per mano di bande armate comuniste. Dall’Unità d’Italia per arrivare alla Resistenza la storia è stata scritta dai vincitori, lasciando cadere nell’oblio tutto ciò che non è allineato. E’ questa la grande truffa della storia. Oggi 10 febbraio ricorre la giornata del ricordo, come definita dalla legge n.92 del 30 marzo 2004, che vuole onorare la memoria di tutti gli italiani vittime delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati, per mano dei comunisti jugoslavi guidati da Tito. Non si conosce ad oggi il numero esatto delle vittime dei massacri delle foibe, avvenuti tra il 1943 e il 1947, si stima tra i 5000 e i 12.000 morti, perché tutt’ora sebbene si sia alzato il velo di omertà che per lungo tempo aveva avvolto questi eccidi, ancora ci sono delle ostilità neanche tanto velate, a riscoprire i crimini efferati perpetrati sulla popolazione italiana da parte dei comunisti titini. Non vogliamo più sentire l’atteggiamento giustificazionista così diffuso in molti ambienti di una certa sinistra, che presentano i massacri sugli italiani come una “reazione” alla brutalità fascista, in quanto furono perpetrati per lo più su civili inermi che come unica colpa avevano quella di essere italiani. E’ vergognoso che ci siano ancora dei negazionisti sul massacro delle Foibe, che si permettono di sminuire la sistematica pulizia etnica portata avanti da Tito sulla pelle degli italiani. Vogliamo rinnovare la memoria di tutte quelle persone e delle sofferenze da loro patite, nel completo silenzio da parte dei governi italiani che si sono succeduti a partire dal dopoguerra, per meri calcoli politici e interessi internazionali”. Lo dichiara Francesco Figliomeni, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia.

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