(ASI) Roma - “La corruzione è la piaga peggiore che l’Italia deve affrontare. Nella classifica di Trasparency International che analizza la corruzione percepita nel mondo, il nostro Paese è terz’ultimo in Europa, dopo di noi solo la Grecia e la Bulgaria.
Oggi ci saranno commenti e indignazione ma la verità è semplice: siamo un Paese il cui il settore pubblico e quello politico è corrotto e nessuno promuove vere leggi per combattere questo fenomeno. Fenomeno che affama i cittadini, distrugge il futuro e impoverisce le Istituzioni. Anche l’Ocse ha dato indicazioni all’Italia per rafforzare la lotta all’evasione e la corruzione, indicazioni che abbiamo puntualmente disatteso”.
I deputati M5S della commissione Giustizia sottolineano come: “Abbiamo sempre promosso il varo di dure leggi contro i crimini dei colletti bianchi, ma il Governo di Renzi, Alfano, Verdini hanno sempre posto un ostacolo. Prendiamo ad esempio la legge che protegge i segnalatori di fenomeni corruttivi, ovvero il whistleblowing. La legge, approvata alla Camera, è attualmente ferma al Senato. Eppure è una legge fondamentale, serve a proteggere chi denuncia il malaffare. Quando i partiti devono intascarsi i soldi con la legge Boccadutri, oppure tagliare le pensioni con la legge Fornero, il bicameralismo è perfetto e funzionante, poi quando le leggi servono per davvero ai cittadini muoiono nel pantano della corruzione politica e delle convenienze e connivenze. Così anche il Daspo per i corrotti, l’agente provocatore, tutte misure concrete contro la corruzione bocciate dal PD e da tutti gli altri partiti. Non ci sorprende che siamo in fondo alla classifica dei Paesi meno corrotti, come non ci sorprende che l’economia è sempre stagnante. Dove c’è corruzione non c’è benessere per i cittadini”.