(ASI) “Il sistema di voto per corrispondenza che riguarda gli italiani all’estero ha procedure incostituzionali che non ne garantiscono la libertà e il segretetezza. Non sono nostre parole, ma è il contenuto della denuncia di Cristina Ravaglia, direttore generale della Farnesina per gli italiani all’estero, contenuta in una lettera inviata al Quirinale e all’esecutivo all’indomani delle elezioni politiche del 2013.
Perché questa missiva non è mai stata resa pubblica e cosa ha fatto il Governo Renzi, oltre ad inviare irriituali letterine ai nostri connazionali all’estero, nel tentativo di indurli a votare sì al referendum, per migliorare le procedure di voto per corrispondenza?”. E quanto scrivono in una nota congiunta i deputati M5S delle commissioni Affari costituzionali ed Esteri, commentato il testo di un’interrogazione presentata oggi e indirizzata alla Presidenza del Consiglio, al titolare della Farnesina e al ministro dell’Interno. “Preso atto di questo documento, che mette a nudo i limiti della procedura – proseguono gli esponenti pentastellati - il Governo è in grado di garantire che lo svolgimento del voto all'estero, in occasione del referendum del prossimo 4 dicembre, sarà regolare e trasparente? Nella denuncia dell'ambasciatrice si parla anche di pericolo di furti, pressioni, compravendite e sostituzioni del votante, e quel che si evince è che, in questo contesto, la libertà e la segretezza del voto rischiano di essere pesantemente condizionate”. “Abbiamo presentato un’interrogazione alla Presidenza del Consiglio, al titolare della Farnesina e al ministro dell'Interno e ci aspettiamo un chiarimento urgente – concludono i parlamentari - Gentiloni, in tutto questo, che fa? E’ ancora il ministro degli Esteri o è diventato il segretario del premier e della Boschi?”.